LA PANDEMIA

Covid, terapie intensive e reparti: occupazione sotto il 7%

E sui vaccini Astrazeneca e Janssen sono già sette le Regioni a bloccarlo per gli under 60, tra queste la Lombardia

Continua a calare l’occupazione dei letti d’ospedale da parte dei malati di Covid in Italia: è al 7% quella dei posti in terapia intensiva, e sempre al 7% nei reparti di area non critica di malattie infettive, medicina generale e pneumologia. Ben dunque al di sotto delle soglie di allerta che sono rispettivamente del 30% e 40%. A indicarlo sono i dati del 10 giugno pubblicati dall’Agenas (Agenzia nazionale servizi sanitari regionali).

Si tratta di un nuovo record al ribasso dall’inizio del monitoraggio, ovvero da novembre 2020, con un calo del 5% per i reparti di intensiva e 4% i posti in reparto rispetto ai dati dello scorso 30 maggio. Toscana e Lazio sono le uniche due regioni che superano il 10% di occupazione in terapia intensiva. Questa la situazione nello specifico, regione per regione: Abruzzo (2% intensiva, 6% reparti ordinari), Basilicata (0% e 9%), Calabria (8% e 18%), Campania (7% e 12%), Emilia Romagna (8% e 5%), Friuli Venezia Giulia (2% e 2%), Lazio (11% e 8%), Liguria (9% e 4%), Lombardia (9% e 10%), Marche (5% e 7%), Molise (0% e 4%), Provincia autonoma di Bolzano (1% e 3%), Provincia autonoma di Trento (7% e 3%), Piemonte (8% e 6%), Puglia (4% e 9%), Sardegna (2% e 5%), Sicilia (5% e 11%), Toscana (16% e 5%), Umbria (5% e 6%), Val d’Aosta (0% e 2%), Veneto (3% e 3%).

Per quanto riguarda i vaccini, le Regioni prendono posizioni divergenti. Sono sette quelle che hanno già sospeso la somministrazione di vaccini a vettore virale - Astrazeneca e Janssen - per gli under 60. A Veneto, Lombardia, Sicilia, Campania e Puglia - che avevano preso questa decisione nei giorni scorsi - oggi si sono aggiunte anche Umbria e Valle d’Aosta.

L’Emilia Romagna e il Piemonte hanno ribadito di attenersi alle indicazioni di Aifa, secondo cui Astrazeneca e Johnson&Johnson sono autorizzati dai 18 anni in su ma preferibilmente somministrati alla popolazione over 60. Altre regioni, inoltre, hanno affermato di essere in attesa delle decisioni del Cts e del ministero in merito a modalità di utilizzo e somministrazioni.

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