ELEZIONI

Il Pd bresciano alle prese con le liste: effetto domino per Cominelli, ma resta un «buco» in Comune

I Dem guardano agli eventuali «aggiustamenti»
Miriam Cominelli
Miriam Cominelli
Miriam Cominelli
Miriam Cominelli

La composizione delle liste per il Parlamento sta per innescare un effetto domino all’interno del Partito Democratico bresciano. La candidatura come capolista del proporzionale alla Camera di Gian Antonio Girelli, spinta dalla base del Pd, è stata confermata anche dal livello regionale. Al massimo entro qualche giorno, ossia quando il Pd romano confermerà le liste per le politiche, si affronteranno i primi ragionamenti. L’elezione di Girelli in ogni caso libererebbe una poltrona al Pirellone e così le 4375 preferenze conquistate nel 2018 dalla prima dei non eletti, Miriam Cominelli, potranno consentirle l’elezione nell’assise lombarda. Oltre al prestigio per il ruolo di primo piano, l’attuale assessore all’ambiente in Loggia si garantirà una retribuzione ben differente dall’attuale.

I tasselli del domino continuano a scorrere perché l’incompatibilità tra il ruolo di consigliere regionale e di assessore comunale, costringerebbe l’onorevole a lasciare la Loggia (resta comunque una sua facoltà di scelta, anche se una sua eventuale rinuncia farebbe spazio a Patrizia Avanzini, terza nel 2018 ma nel frattempo passata ad Azione: e qui il Pd storcerebbe il naso). L’effetto non finirebbe però qui perché la legge impone che, per le giunte dei comuni sopra i 3mila abitanti, il rapporto tra i componenti uomini e donne debba essere al massimo del 40%. Attualmente gli assessori sono 6 uomini (il sindaco Del Bono, Cantoni, Capra, Fenaroli, Manzoni, Muchetti) e 4 donne (Castelletti, Cominelli, Morelli e Tiboni). In caso di dimissioni di Miriam Cominelli il rapporto si incrinerebbe: e anche alla luce dell’importanza che hanno assunto le discussioni sulla partita di genere, il sindaco per i restanti otto, nove mesi di mandato, dovrebbe individuare un nuovo assessore donna.

Nonostante sia passato remoto quel 34,62% raggiunto da PD nel 2018, Del Bono manterrà la scelta fatta con il bilancino quattro anni fa, ribadendo un assessore democratico? Penalizzerà il suo partito in termini di rappresentanza «promuovendo» un consigliere della maggioranza oppure sceglierà di non decidere con un tecnico (sarebbe il secondo in Giunta dopo la Tiboni)? L’ultimo mattoncino del domino che cadrà sarà appunto sulla Loggia i cui equilibri interni alla maggioranza sono molto delicati. Soprattutto se - come appare - il prossimo candidato sindaco del centrosinistra sarà uno tra Castelletti, Manzoni e Muchetti. Insomma, dal parlamento alla Loggia tutto all’interno del PD è in movimento (impercettibile ad occhio nudo), in attesa che Del Bono palesi le sue volontà e metta fine all’effetto domino. •. L.Gof.

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