L'ODIO SUI SOCIAL

Insulti a Mattarella da impiegati, docenti, professionisti: scattano le perquisizioni

Oltre a un professore universitario di 53 anni, ci sono altre 10 persone tra gli indagati in tutta Italia
Il presidenza della Repubblica Sergio Mattarella
Il presidenza della Repubblica Sergio Mattarella
Il presidenza della Repubblica Sergio Mattarella
Il presidenza della Repubblica Sergio Mattarella

Impiegati e professionisti, oltre a un professore universitario di 53 anni, vicino a gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita. Alcuni indagati gravitano in ambienti di estrema destra con vocazione sovranista. C'era chi si esprimeva sulla piattaforma social VKontakte, il Facebook russo. 

Per le offese social al presidente Mattarella sono in corso perquisizioni in tutta Italia. Undici  gli indagati. I carabinieri del Ros sta eseguendo perquisizioni in numerose città italiane nei confronti di alcuni di coloro che hanno insultato e offeso sui social il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Le operazioni sono in corso a Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania. Le perquisizioni fanno seguito alle indagini avviate dalla procura di Roma lo scorso agosto nei confronti di un 46enne di Lecce, accusato degli stessi reati per i suoi post su Twitter. 

Le indagini del Ros hanno portato alla luce una elaborata strategia di aggressione alle più alte istituzioni del Paese. Numerosi sono stati i post e i contenuti multimediali offensivi rilevati tra aprile 2020 e febbraio 2021, anche grazie all’impiego del Reparto Indagini Telematiche, unità del Ros specializzata nelle investigazioni telematiche e web.

È stata ricostruita la rete di relazioni e le abitudini social dei soggetti coinvolti, di età compresa tra i 44 e i 65 anni.

Ma il numero di persone che compiono reati insultando le più alta carica dello Stato o molte altre persone è molto più ampio. E accade anche sulle pagine social di moltissimi autorevoli siti d'informazione, tra i commenti: anche quando vengono monitorati, la violenza verbale ha spesso modo di esprimersi scappando al monitoraggio "umano" e ai filtri automatici. 

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