ATLETICA

Jacobs, emozione infinita: «È più bello che in sogno»

di Luca Regonaschi
«Solo adesso comincio a realizzare quel che ho fatto. Dormire? Neanche ci ho provato» Poi la conferma di una promessa speciale: «L'anno prossimo io e Nicole ci sposeremo»
L’argento Fred Kerley, l’oro Marcell Jacobs e il bronzo Andre De Grasse: Stati Uniti, Italia e Canada sul podio dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo FOTO FIDAL/COLOMBOPrima l’immancabile bacio alla medaglia d’oro FOTO FIDAL/COLOMBOMarcell Jacobs e Gianmarco Tamberi insieme dopo la premiazione
L’argento Fred Kerley, l’oro Marcell Jacobs e il bronzo Andre De Grasse: Stati Uniti, Italia e Canada sul podio dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo FOTO FIDAL/COLOMBOPrima l’immancabile bacio alla medaglia d’oro FOTO FIDAL/COLOMBOMarcell Jacobs e Gianmarco Tamberi insieme dopo la premiazione
L’argento Fred Kerley, l’oro Marcell Jacobs e il bronzo Andre De Grasse: Stati Uniti, Italia e Canada sul podio dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo FOTO FIDAL/COLOMBOPrima l’immancabile bacio alla medaglia d’oro FOTO FIDAL/COLOMBOMarcell Jacobs e Gianmarco Tamberi insieme dopo la premiazione
L’argento Fred Kerley, l’oro Marcell Jacobs e il bronzo Andre De Grasse: Stati Uniti, Italia e Canada sul podio dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo FOTO FIDAL/COLOMBOPrima l’immancabile bacio alla medaglia d’oro FOTO FIDAL/COLOMBOMarcell Jacobs e Gianmarco Tamberi insieme dopo la premiazione

Domenica: l’oro di Gianmarco Tamberi alle 14.40, l’oro di Marcell Jacobs alle 14.53. Ieri la staffetta si è ripetuta ma a parti invertite. A salire per primo sul podio dello stadio di Tokyo è stato il velocista di Desenzano, a mezzogiorno in punto, seguito poi dal saltatore in alto, capitano della Nazionale e grande amico del bresciano. Con la divisa bianca a maniche e pantaloni lunghi, e quel tricolore ben evidente sul petto, il figlio del Garda ha salito il gradino che è il sogno di ogni atleta. Con quel fisico bestiale Jacobs ha messo tutti d’accordo, e d’incanto è diventata bellissima anche la divisa che qualche rosicone si era preso la briga di deridere durante la cerimonia di apertura. L’Italia è sulla vetta dell’Olimpo, gli Stati Uniti secondi, mentre la Giamaica del vecchio padrone Bolt è addirittura assente dalla finale. L’inno di Mameli incorona il nuovo re dei 100 metri: duca del Belpaese con 4 titoli nazionali consecutivi; principe d’Europa grazie al fresco limite continentale; imperatore del pianeta dell’atletica leggera. Il denominatore comune di tutti questi successi è il 9”80 firmato il giorno prima, tempo arrotondato dopo l’iniziale 9”79. La mano sul petto, gli occhi lucidi, la mascherina che non nasconde la gioia dell’olimpionico, poi le foto, la sfilata e le interviste. «Adesso sì che comincio a realizzare ciò che ho fatto - esulta Jacobs, capace di migliorare il proprio personale di 15 centesimi in due giorni -. Non ho neanche provato a dormire, era impossibile. Del resto nemmeno nei sogni immaginavo che sarebbe stato così magnifico indossare questa medaglia d’oro». Il vecchio 9”95 stabilito a maggio sembra lontanissimo, cancellato dai 45 passi che hanno cambiato il volto della storia azzurra ai Giochi. Anche Pietro Mennea e Livio Berruti avevano detenuto il primato continentale dei 100, ma non erano entrati nella finale olimpica. L’ultimo europeo a vincere questo oro era stato il britannico Linford Christie a Barcellone 1992: sono passati 29 anni... «Questa medaglia pesa tantissimo, è la cosa più bella che potessi ricevere - sottolinea il 26enne delle Fiamme Oro -. Vivere queste giornate è speciale, è uno spettacolo fantastico». Jacobs, che vive e si allena a Roma, in inverno aveva tolto 16 centesimi anche al personale dei 60 metri indoor, vincendo il Campionato europeo e lanciandosi così verso il Giappone. «Sto ripensando a tutto il percorso fatto dall’inizio della mia carriera, ai sacrifici, alle difficoltà e alla mia famiglia che mi ha aiutato ad arrivare qui. È tutto dentro questa medaglia», confessa il decimo uomo al mondo di sempre sui 100 (davanti al bresciano soltanto gli Usa e la Giamaica del suo idolo, Bolt). Marcell ha poi ribadito l’importanza del lavoro fondamentale fatto con la mental coach Nicoletta Romanazzi, che gli ha permesso di non sentire lo stress della gara. «Ho invece avvertito l’affetto dei miei amici gardesani e di tutta l’Italia - assicura MJ -. Alla vigilia dei 100 ho giocato alla Playstation con Tamberi e poi abbiamo vinto entrambi: sono senza parole, siamo i migliori e ci meritiamo tutto. Però non mi aspettavo di correre così forte». L’agenda dei prossimi impegni? Giovedì, nella notte italiana, il debutto in batteria con la 4x100 azzurra; venerdì l’eventuale finale. «Poi ci penserà il mio allenatore a gestire il futuro - sorride l’allievo di Paolo Camossi -. Farò ancora qualche gara, prima di chiudere e andare in vacanza». Presto per fare programmi a lungo termine, ma Jacobs promette due cose, da atleta e da uomo: «Intanto mi godo queste emozioni, poi tornerò ad allenarmi più di prima, perché da campione olimpico sento una grossa responsabilità. E confermo ciò che ho già detto alla mia compagna Nicole: l’anno prossimo ci sposeremo».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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