VERSO LE ELEZIONI

Primarie Pd in Regione? Non con Del Bono

di Eugenio Barboglio e Luca Goffi
A Milano si è riunita la Direzione regionale democratica: sul tavolo, la proposta delle consultazioni per designare il candidato presidente. Sala insiste: "Parlerò con il sindaco di Brescia, per capire se ha ancora voglia di candidarsi"

Torna all’ordine del giorno nel Partito democratico regionale l’ipotesi primarie. Una mozione firmata Pizzul e sostenuta da Maran è finita sul tavolo della Direzione nazionale del partito, a Milano.

Adombrando la strada di una corsa interna per determinare il candidato presidente. Una corsa che potrebbe vedere ai nastri di partenza il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, già tra i papabili al Pirellone per il centrosinistra? Le sue quotazione sono da tempo sull’altalena: ultimamente sono tornate a crescere - Affari Italiani è stato esplicito in questo senso.

Sala "spinge" Del Bono

A spingerle il collega di Milano, Giuseppe Sala, principale esponente di quel «partito dei sindaci» che vorrebbe che il candidato uscisse dal territorio.

E di questi sindaci quello con le carte più in regola sarebbe Del Bono. «Cerchiamo di andare verso una candidatura forte», ha detto oggi Sala, e ha aggiunto: «Incontrerò Del Bono nei prossimi giorni per capire se lui ha voglia ancora di farlo. La questione è quando si andrà a votare, se ho capito bene c’è una seria possibilità di fare un election day con alcuni comuni importanti. Quindi parliamo di giugno, se è così abbiamo un pò più di tempo ma cerchiamo di andare verso una candidatura forte».

No alle primarie

Ma questa è la sola strada, molto stretta peraltro, per la quale Del Bono potrebbe accettare la candidatura. Non certamente le primarie, che rigetta senza se e senza ma. Il ragionamento del sindaco è questo: lui sarà in lista (capolista presumibilmente) come consigliere regionale, perché questa è la sua volontà. Che non è quella di fare il «governatore della Lombardia».

Ergo, se c’è qualcuno che vuole correre alle primarie non è lui ma chi, ad esempio, ieri sera ha sostenuto l’ipotesi di organizzarle. Quindi largo, se ci tengono, ai Maran, ai Pizzul... Al massimo Del Bono potrebbe non sottrarsi ad una candidatura di bandiera se glielo chiedesse il Pd, esaurite altre strade o nel caso, come detto, dovesse prevalere la linea Sala.

La Direzione regionale

Ma come è andata la Direzione regionale del PD? Una Direzione che riapre il tavolo della coalizione del centrosinistra, mettendo in stand by le primarie. O meglio, consegnandole ad una dimensione di coalizione, non di partito. Per ora. La relazione del segretario, Vinicio Peluffo, è stata approvata quasi all’unanimità: soltanto tre astenuti.

La scelta fatta è stata quella della mediazione. Da un lato Pierfrancesco Maran e Fabio Pizzul convinti sostenitori delle primarie - ma soprattutto delle proprie candidature - dall’altro la strada del tavolo con gli alleati, più o meno sicuri. Alla fine la scelta è stata di proseguire il tavolo del centrosinistra e posporre alla trattativa la decisione della modalità con cui scegliere il candidato (prevedendo come possibili anche le primarie) attraverso un patto con tutte le forze alleate.

A breve la convocazione dell'assemblea regionale

Nelle prossime ore sarà convocata l’assemblea regionale per consentire ad una platea più estesa di dirigenti dem di esprimersi su questo modus operandi. Una scelta distensiva, soprattutto nei confronti di interlocutori come Azione e Italia Viva, che però flirtano con Moratti, e col Movimento Cinque Stelle con il quale ci sono le scorie di una recente campagna elettorale a tratti spigolosa e ricca di divergenze da metabolizzare.

Non va dimenticato, comunque, che il tempo per costruire la coalizione in Lombardia è contato, e prima di tutto serve uscire dallo stallo, evitando mossa sbagliate. Per fine ottobre dovranno concordarsi le forme della scelta del candidato presidente. Per quella data la querelle tra Attilio Fontana e Letizia Moratti sarà presumibilmente conclusa: si saprà da quale parte si collocherà il Terzo polo. •.

 

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