A Illasi nel 2014

Quando Gianni Minà parlava di migranti: «Chi dice che noi meritiamo un destino migliore di altri?» VIDEO

Il giornalista, scomparso ieri a 84 anni, si interrogava così ai microfoni di Telearena in occasione del Premio Trabucchi conferito alla sindaca di Lampedusa nel 2014
Gianni Minà intervistato da Telearena nel 2014
Gianni Minà intervistato da Telearena nel 2014
Minà

«Da cosa nasce la presunzione di chi crede che il destino migliore è riservato a pochi?». Se lo domandava Gianni Minà a Illasi nel 2014 in occasione dell'assegnazione del Premio Trabucchi alla passione civile assegnato a Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa e Linosa e ai suoi concittadini.

Gianni Minà, scomparso ieri, 27 marzo 2023, all'età di 84 anni, lascia una eredità imponente: una impronta umana e professionale pesante. E lo si comprende anche riascoltando le sue parole durante un'intervista sull'eterna emergenza dei migranti rilasciata ai microfoni di Telearena. Un messaggio duro ma anche carico di speranza che, prima o poi, le cose possano cambiare e che l'umanità possa elevarsi.

La speranza e la presunzione

«Io ho 55 anni di professione, sono alcuni anni che mi hanno "epurato"», raccontava. «Eppure negli anni in cui mi hanno epurato ho fatto un film con Robert Redford ho partecipato al Festival di Berlino. C'è sempre la speranza e la possibilità di fare qualcosa perché tutto non sia sempre uguale, cioè atterri l'umanità. Parte dal basso, dall'esempio del piccolo comune di Lampedusa che insegna agli altri italiani non solo cosa significa essere generosi, ma a giustificare la propria presenza al mondo perché noi siamo qui a parlare con un microfono davanti perché abbiamo avuto la fortuna di nascere in un determinato contesto storico e in una determinata nazione, ma se fossimo nati in un'altra nazione e in un altro momento, tutti noi che siamo così belli, o comunque non brutti, avremmo fame, cercheremmo di sopravvivere, prenderemmo i barconi e tenteremmo di arrivare in Sicilia. Allora da cosa nasce la presunzione di chi crede che il destino migliore è riservato a pochi?».

Era il 2014 e la domanda del giornalista che ha intervistato i grandi del mondo è ancora senza una risposta.

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