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Rsa e visite dei parenti, Costa: "Emendamento pronto, maggio mese delle riaperture"

Mesi di lontananza, alla ricerca di un contatto separato da barriere trasparenti, di un abbraccio in quelle stanze così preziose ma lontane dal contatto reale. Ma ora per gli ospiti delle Rsa e i loro familiari c'è una speranza. «Stiamo lavorando a un emendamento che verrà inserito nel decreto Aperture che consentirà il ritorno delle visite dei parenti ai propri cari - ha dichiarato Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, intervenendo su Rai Radio1 al programma In Vivavoce - . L’emendamento farà chiarezza, stabilirà le regole. Darà una risposta chiara, univoca. Creerà condizioni identiche, omogenee, uniformi per tutto il territorio nazionale. Da troppo tempo i nostri anziani, i nostri cari vivono soli in queste strutture».

Alla domanda su una data precisa in cui i parenti potranno visitare i propri cari nelle Rsa, il sottosegretario ha risposto: «Io credo che il mese di maggio sia decisivo. Perché il decreto verrà convertito nelle prossime settimane. Siamo prossimi a dare questa risposta. È una esigenza a cui la politica deve dare risposta. C’è un aspetto morale, un aspetto sociale, un aspetto legato agli affetti, alle emozioni. I nostri anziani hanno bisogno di vedere i propri cari e viceversa».

Secondo quanto emerge dagli studi coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità e recentemente pubblicati, i vaccini anti Covid hanno ridotto casi, isolamenti, ricoveri e decessi nelle Rsa, e anche sugli operatori sanitari gli effetti positivi sono tangibili, con una efficacia del 95%. 

 La prima analisi è un aggiornamento del report periodico sulle Residenze assistenziali, aggiornato al 25 aprile e pubblicato sul sito Epicentro, a cui hanno partecipato 842 strutture. Nel mese di novembre 2020, si legge, l’incidenza settimanale di Covid ha raggiunto un picco del 3,2% nelle strutture residenziali per anziani e del 3,1% in tutte le strutture residenziali, mentre nell’ultima settimana di febbraio, nei mesi di marzo e aprile si raggiungono valori sovrapponibili o inferiori a quelli registrati nella prima settimana di ottobre (0,4% nelle strutture residenziali per anziani e del 0,3% in tutte le strutture residenziali nella settimana dal 19 al 25 aprile 2021).

Andamenti simili si hanno per gli altri parametri considerati. «In controtendenza con il dato nazionale, - concludono gli autori - si è osservata nelle strutture residenziali una progressiva riduzione dei casi, degli isolamenti, delle ospedalizzazioni e dei decessi nei mesi di febbraio-aprile 2021. Questo dato è presumibilmente da considerarsi in relazione all’inizio della campagna vaccinale».

Anche negli operatori sanitari, evidenzia un altro studio pubblicato su Eurosurveillance, gli effetti dei vaccini sono evidenti. In questo caso l’analisi ha riguardato 6423 operatori della Ulss 2 di Treviso nel periodo gennaio-marzo 2021.«I risultati sono molto confortanti - concludono gli autori -: anche se lo studio è stato condotto in un periodo dove l’incidenza della malattia era importante e su una popolazione a particolare rischio di contatto con persone potenzialmente infettanti, il vaccino, dopo 2 dosi, ha mostrato un’efficacia del 95%, rispetto agli operatori non vaccinati, nel prevenire l’infezione sia sintomatica che asintomatica».

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