VILLAFRANCA (verona)

Galliano e Angelo, i fratelli centenari che guardano la guerra in tv con «la tremarola»

di Maria Vittoria Adami
L’incredibile vicenda dei Bovo, l'uno - militare a Nikolajewka 80 anni fa - ora parla russo con la badante; l'altro finito al fronte in Grecia e catturato dai tedeschi
Galliano e Angelo Bovo: il primo mostra i suoi modellini di edifici che costruisce con estrema precisione
Galliano e Angelo Bovo: il primo mostra i suoi modellini di edifici che costruisce con estrema precisione
Galliano e Angelo Bovo: il primo mostra i suoi modellini di edifici che costruisce con estrema precisione
Galliano e Angelo Bovo: il primo mostra i suoi modellini di edifici che costruisce con estrema precisione

Galliano era militare a Nikolajewka ottant’anni fa e oggi con la sua badante parla in russo. Angelo passeggia, gioca a briscola. Di tanto in tanto, i due si trovano e chiacchierano del più e del meno, di quello che accade oggi e di ciò che hanno visto nell’ultimo secolo. Perché Galliano e Angelo Bovo sono fratelli da 100 anni.

Il primo, nato nel novembre del 1921, vive a fianco della bottega di alimentari storica di famiglia in via Custoza, a Villafranca, tra i suoi famosi modellini, miniature in scala di edifici noti e oggetti, ai quali si è dedicato fino a tre anni fa. Il secondo, classe 1923, ha di recente varcato la soglia dei 100 anni tra passeggiate mattutine e pomeridiane nel quartiere dell’Esperanto, in cui vive.

Entrambi mani sul volante e patente in tasca fino ai 95 anni. «Siamo sempre andati d’accordo, ci siamo fatti compagnia, ci siamo aiutati, proprio come due fratelli», raccontano ripercorrendo le loro lunghe vite. Sono due dei cinque figli di Luciano Bovo, che aveva un forno, e mamma Orsolina Salaorni, con un negozio di alimentari. Sono cresciuti con altri tre fratelli, Adelino, Giuseppe e Ottorino, che non ci sono più. 

Galliano e la campagna di Russia

Galliano, tra il 1942 e il '43, era militare nella campagna di Russia. «Ero autista dell’aeronautica a Dniepro, caricavo fustini di benzina, casse e materiali. Conosco tutti quei posti in cui oggi c’è la guerra. Quando li vedo in tv "me vien la tremaròla"». Vedeva i camion di soldati dell’esercito passare in attesa che chiamassero la ritirata. «Ma alle prime cannonate ci dissero di andare all’ambasciata di Odessa: impiegammo due mesi per fare 1.200 chilometri. Viaggiavamo solo di notte. Con il camion dovevamo aspettare che il ghiaccio si facesse spesso per attraversare i fiumi. Parlavo bene il russo e mi aggregarono al comando del generale».

Galliano, dopo la guerra, sposa Elda Carla Lorenzi e se ne va in Argentina in cerca di fortuna. Diventa idraulico. Nascono Luciano e Anna, e nel ’60 torna in Italia dove nasce Giorgio.

Parole crociate, L'Arena, la briscola e i modellini

Oltre al lavoro coltiva la passione dei modellini: ha costruito un impianto termoelettrico in miniatura funzionante. L’ultimo capolavoro è la ricostruzione del Duomo cittadino in scala 1:100 che oggi campeggia nella sua sala di fianco al castello e a San Rocco. 

Le giornate di Angelo passano per lunghe camminate, le parole crociate e le partite a briscola. Poca televisione: «Solo la messa, il calcio e il tg. La guerra in Ucraina? Mi vengono i brividi». Anche Angelo partì per il fronte da giovane. Direzione Grecia. Preso dai tedeschi finì in Prussia Orientale: «Eravamo sul treno, ci avevano detto che ci avrebbero portati in Italia, ma giunto a Pola il treno andò a Nord».

Angelo e il lavoro coatto in Grecia

Angelo fu impiegato come lavoratore coatto. «Mi andò bene, perché finii in casa di un fornaio che era anche il sindaco del paese. Feci il mio mestiere e mi tolsi la fame. Alla fine della guerra il fornaio mi voleva accompagnare al confine, ma gli requisirono il furgone e i tedeschi fecero saltare i ponti. Me la feci tutta a piedi fino a Vienna. Lì trovai il primo ponte. Da una parte i russi che mi diedero un cucchiaio di alcol che ancora mi brucia in gola, dall’altra gli Alleati che con i camion ci condussero in Italia. Quando ci vide arrivare, la mamma pianse e continuò a piangere per giorni».

Al termine della guerra Angelo riprende il suo lavoro di ambulante di prodotti alimentari. Sposa Luigina Bodini, dalla quale nascono Anna Rosa e Luciana.  E adesso? «Adesso facciamo i signori: non facciamo niente», raccontano Galliano e Angelo che in realtà hanno un altro compito prezioso: sono nonni e bisnonni.

 

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