METEO

Maltempo al Nord, afa e roghi al Sud

di Roberto Ritondale
Esonda il lago di Como, cento evacuati sul Garda, piogge e disagi mentre sono state almeno ben 35 le richieste di aiuto aereo per spegnere gli incendi

Il Nord batte i denti, per paura del maltempo e per il brusco calo delle temperature, mentre il Sud brucia in una morsa di afa. È la pazza estate italiana con lo Stivale spaccato in due dal clima. Il maltempo ha ancora una volta colpito soprattutto la Lombardia. All'alba il lago di Como ha invaso le strade della città, il lungolago e piazza Cavour, in seguito alle abbondanti piogge cadute negli ultimi due giorni sul Comasco e su tutto il bacino dell'Adda, a partire dalla Valtellina. Alle 9 il livello del Lario era di 134 centimetri: nelle ultime sei ore è cresciuto di quasi 20 centimetri e nelle prossime ore - anche se è tornato il sole - continuerà a salire. Inoltre, durante la notte, ci sono stati decine di interventi dei vigili del fuoco per far fronte ad allagamenti e straripamenti di corsi d'acqua. Allarme rientrato, invece, per le 120 persone evacuate mercoledì dal campeggio di Dervio, nell'Alto lago in provincia di Lecco. Dopo essere stati ospitati per qualche ora nei locali dell'oratorio, per il timore che il torrente Varrone in piena per le piogge e l'invaso della diga di Pagnona tracimassero, sono stati fatti rientrare nella struttura. In tutta la provincia la pioggia è cessata e ieri è tornato il sole. Su tutto il territorio resta però lo stato d'allerta per i versanti montani indeboliti dalle piogge. Una grossa frana si è abbattuta su una strada provinciale a Maccagno con Pino e Veddasca, in provincia di Varese. Seicento metri cubi di roccia sono rovinati sulla strada che sale alla frazione, isolandola. Non si sono registrati feriti. Notte di lavoro anche per i Vigili del fuoco di Milano a causa delle forti piogge che hanno causato, nel capoluogo lombardo e nell'hinterland, l'esondazione di due fiumi, il Seveso e il Lura, quest'ultimo uscito dagli argini intorno alle 3 e mezza a Lainate. Il meteo avverso ha provocato forti disagi anche in Trentino. A causa dell'ondata di maltempo che ha interessato nella notte la zona del Garda, una colata di fango e detriti ha sommerso l'Hotel Pier, sulla gardesana 45 bis. Non si sono registrati feriti, ma gli ospiti, circa un centinaio, sono stati trasferiti a Limone. L'ondata di piena ha sfondato la porta della cucina travolgendo l'attrezzatura per poi andare a colpire la sala da pranzo, la reception e la hall interessando circa 500 metri quadrati di struttura. E nel Veneto, il sindaco di Verona Federico Sboarina ha disposto la chiusura delle alzaie lungo l'Adige in tutto il territorio comunale, in seguito all'innalzamento del livello del fiume causato dalle abbondanti piogge scaricatesi a monte, in Trentino Alto Adige. Il livello dell'acqua è salito in un'ora di 30 centimetri. Al Sud, invece, le temperature restano alte ed è preannunciata un'altra ondata di caldo africano. Nessuna tregua anche sul fronte degli incendi. Ieri gli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato hanno ricevuto almeno 35 chiamate.

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