Lo studente da record

Un paradiso verde dove il cellulare non prende: a casa di Marco, il futuro medico più bravo d'Italia

di Manuela Trevisani e Laura Perina
Zenari ha passato il test di medicina con il punteggio più alto, classificandosi al primo posto della graduatoria nazionale e battendo 58mila coetanei: «La preparazione? Devo ringraziare i miei professori»
Marco Zenari ha 19 anni e vive con la famiglia a Mezzane di Sotto
Marco Zenari ha 19 anni e vive con la famiglia a Mezzane di Sotto
Marco Zenari ha 19 anni e vive con la famiglia a Mezzane di Sotto
Marco Zenari ha 19 anni e vive con la famiglia a Mezzane di Sotto

È lui il futuro medico più bravo d'Italia. La graduatoria nominativa per merito, pubblicata questa mattina presto sul portale Universitaly, non lascia più alcun dubbio: il veronese Marco Zenari, di Mezzane di Sotto, 19 anni compiuti pochi giorni fa e un diploma da 100 e lode alla maturità scientifica (al liceo Copernico), è l'aspirante camice bianco che ha totalizzato il punteggio più alto al test d'ingresso a Medicina del 6 settembre scorso.

Con i suoi 90/novantesimi ha battuto 58mila coetanei di tutta la nazione, classificandosi al primo posto della graduatoria nazionale e superando di oltre sette punti la seconda classificata, una candidata de La Sapienza di Roma.

Nei cento minuti a disposizione per la prova, Zenari ha messo a segno il massimo in tutti i 60 quesiti, aggiudicandosi l'immatricolazione all'università dei suoi sogni, quella di Verona. Una prova da incorniciare, la sua, nonché un vero record che arriva al termine di una tornata d'esame particolarmente impegnativa, come testimonia il punteggio minimo per essere ammessi al corso di laurea prescelto, che non è mai stato così basso.

Il «segreto» del suo successo

Per raggiungere la casa di Marco, ci si deve arrampicare su un'impervia salita. Si imbocca una stretta strada privata a Mezzane di sotto e si sale velocemente fino a raggiungere un piccolo paradiso nascosto, l'agriturismo Casa Zen, immerso nel verde dei vigneti e degli ulivi e gestito dalla sua famiglia. È qui che Marco è cresciuto, lontano dai rumori della città, con connessione internet e telefono spesso precaria e altalenante.

Quella salita l'ha percorsa ogni giorno, tornando da scuola, per anni. Le cose difficili non lo spaventano ed è così che ha affrontato anche il test di ingresso a Medicina. Un esame superato a pieni voti, con il punteggio più alto possibile e il migliore registrato a Verona: 90 su 90.

La preparazione al test

Già l'estate dello scorso anno aveva iniziato a cimentarsi con qualche prova per vedere come funzionavano. «Non ho utilizzato gli Alpha Test, ho preferito studiare sui miei libri di scuola», racconta Marco. «Ho provato a fare diverse simulazioni degli anni scorsi, perché credo sia importante capire come vengono formulati i quiz, ma per lo studio ho scelto di basarmi sui libri di testo e sulla preparazione che mi è stata data a scuola».

Marco si è diplomato in luglio al liceo scientifico Copernico di San Michele Extra, con 100 e lode. «Devo ringraziare i miei professori, soprattutto quelli delle materie scientifiche», spiega lo studente di Mezzane. «Negli anni di liceo mi sono appassionato a matematica, fisica, biologia e altre materie scientifiche, così ho deciso di intraprendere questo percorso in ambito biologico-sanitario. Nella mia famiglia, infatti, non ci sono medici, né persone laureate in questo settore». Anzi.

La famiglia e le passioni

Marco ha una sorella gemella, Greta, con cui ha condiviso parte del percorso scolastico. «Abbiamo frequentato la stessa scuola elementare e le medie, le Barbarani di San Martino Buon Albergo. Poi io mi sono iscritto allo scientifico e lei al liceo artistico Nani, perché è molto portata per l'arte e la creatività».

Nel frattempo Marco ha portato avanti anche alcune passioni. «In questi anni mi sono dedicato tanto allo studio, ma ho sempre cercato di ritagliarmi un po' di tempo per l'attività sportiva», prosegue l'aspirante medico di Mezzane. «Quest'estate, dopo aver finito l'esame di Stato, sono stato due settimane in Inghilterra con una borsa di studio, e poi mi sono rimesso sui libri per preparare il test di ingresso a Medicina».

 

Il piano B

Marco si era lasciato aperte anche altre strade, nel caso la prova fosse andata male. «Mi ero iscritto al Tolc-I di Ingegneria per biologia e biotecnologie a Padova e al Tolc B per le stesse discipline a Verona e li ho passati entrambi». Ma ora che la strada è un po' più definita, e il percorso di Medicina segnato, si può iniziare a guardare al futuro. «Ci sono alcuni ambiti che mi piacerebbe approfondire, come Immunologia, Neurologia e Dietologia, ma vedrò nei prossimi anni quale sarà l'indirizzo più adatto a me», prosegue. «Sicuramente il primo ciclo lo farò qui a Verona, perché il livello dell'università è alto. Poi per la specializzazione vedremo: non escludo di andare all'estero, ma deciderò in base alle opportunità che si presenteranno».

Il richiamo dell'estero

Un tema, quello della fuga dei cervelli oltre confine, molto sentito, come dimostrano le decine di commenti apparsi ieri sui social, dopo la pubblicazione della notizia dell'eccellente risultato ottenuto da Marco al test di Medicina. Ed è un tema molto sentito anche dalla madre dello studente, Ilenia. «Sarebbe un vero peccato se Marco, così come gli altri nostri ragazzi, dovesse andare all'estero», commenta. «Noi speriamo che rimanga qua, però negli ultimi anni lo Stato ha smantellato la sanità pubblica, invece di fornire il proprio sostegno. Ormai viviamo in un mondo interconnesso: se i giovani vedono all'estero delle opportunità che qui non ci sono, è ovvio che cerchino di coglierle. Ma è un vero peccato, perché il nostro è uno dei Paesi più belli del mondo», osserva. «Sarebbe il massimo poter offrire a questi ragazzi buone opportunità di lavoro, cosicché poi loro offrano a noi i loro servizi: ci auguriamo che questo sia anche l'obiettivo dello Stato e che si rivaluti la sanità pubblica».

La madre di Marco è insegnante, ma nel tempo libero gestisce l'agriturismo di famiglia e si dedica alle coltivazioni di olio e vino biologico nei campi circostanti, assieme al marito Franco, dirigente d'azienda. «Credo che anche l'ambiente in cui è vissuto Marco lo abbia aiutato nei suoi studi: qui gli spostamenti non sono semplici, ma poi tutta questa natura aiuta a scaricare bene lo stress», spiega Ilenia. «Le nostre produzioni biologiche permettono di entrare in contatto con il ciclo della natura e questo è importante per una visione filosofica della vita. Inoltre, la continua presenza di ospiti stranieri credo sia stato un arricchimento per i miei figli. Entrambi hanno seguito le loro inclinazioni: è bello, perché si sono sentiti liberi di fare le scelte che ritenevano più adatte».

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