Prove d'estate

Pasqua e Vinitaly, tutto esaurito: «Una vetrina, vietato sbagliare»

di Ilaria Noro
Le prime feste della bella stagione superano le attese. E si sono già superati i livelli pre covid del 2019. Anche fuori dal centro
La città presa d'assalto durante la settimana di Pasqua dello scorso anno
La città presa d'assalto durante la settimana di Pasqua dello scorso anno
La città presa d'assalto durante la settimana di Pasqua dello scorso anno
La città presa d'assalto durante la settimana di Pasqua dello scorso anno

L’alta stagione ingrana la marcia. E punta a riempire alberghi, appartamenti turistici, osterie e ristoranti di uomini, e donne, d’affari e di turisti, sia italiani che stranieri. Dalle prossime settimane, la città tutta – e non solo il centro storico – si prepara ad essere presa d’assalto. Il Vinitaly apre i battenti domenica due aprile e, praticamente senza soluzione di continuità, il fine settimana successivo è Pasqua.

Le prenotazioni negli alberghi cittadini, a due settimane circa dall’evento fieristico più atteso dell’anno, registrano una percentuale di stanze occupate maggiore al consolidato del 2019. Vale a dire che se l’occupazione effettiva nell’ultimo anno prima del ciclone pandemico, che ha investito e travolto soprattutto i settori dell’accoglienza e della ristorazione, è stata del 70 per cento (con punte anche superiori in centro), le prenotazioni per l’edizione 2023 già superano di circa 10 punti percentuali quel dato.

 

Prezzi alle stelle

Nel dettaglio, Verona centro segna un 80,8 per cento di stanze prenotate, la città tutta è già piena al 90,6 per cento mentre in periferia il dato scende lievemente assestandosi a circa il 74. Il sorpasso rispetto agli anni precedenti l’emergenza pandemica, in realtà, era già stato segnato nel 2021 con un consolidato per Vinitaly dell’81 circa. Ma, secondo gli addetti ai lavori, considerate le previsioni, l’obiettivo di quest’anno è fare ancora meglio e con tutta probabilità verrà centrato. Intanto, cercando online sulle piattaforme una camera per le notti del Vinitaly la disponibilità tutto sommato si trova.

Ma i prezzi sono alle stelle, con una forbice molto ampia da offerta a offerta: da 300 a quasi duemila euro a camera, o ad appartamento, per notte, due persone. «Sono le ultime camere e le tariffe tendano a salire. Tuttavia, è bene considerare che si tratta di eccezioni: i numeri del venduto sono inferiori. Detto questo, i giorni del Vinitaly sono per noi ottimi ma ancora migliore è l’occasione di poter mostrare la nostra città che deve essere al top e mostrare la sua parte migliore, anche in termini di servizi. Durante questa fiera siamo sotto i riflettori di tutto il mondo, non possiamo permetterci di sbagliare», spiega Giulio Cavara, presidente degli albergatori di Confcommercio.

 

Clientela internazionale, pochi gli asiatici

«In passato si potevano alzare i prezzi pesantemente in occasioni come queste, per le ultime stanze. Ora invece le persone sono più attente al budget. La stagione si presenta comunque al meglio, siamo molto contenti: questi sono per noi giorni di altissima stagione anche se le strutture rispetto al pre Covid sono molto diminuite: quasi 600 in meno», aggiunge Edoardo Nestori, presidente dell’Associazione Locatori turistici. La clientela è prettamente internazionale, con arrivi da gran parte del globo anche se sono ancora assenti, o presenti in minimissima percentuale, asiatici e russi. Decisamente più bassa è invece la percentuale di stanze prenotate per le vacanze di Pasqua. Il tasso di occupazione, quando però mancano ancora circa tre settimane, è del 40per cento in centro e la media cittadina è inferiore: 33,8per cento. Tuttavia, il dato non preoccupa.

«Non credo arriveremo al tutto esaurito ma siamo comunque ottimisti. La gente ha imparato a muoversi, e a prenotare, all’ultimo momento. Molto dipenderà anche dal tempo», argomenta Cavara.

 

A Pasqua prevalgono gli italiani

A differenza della clientela business del Vinitaly, quella delle festività pasquali è meno internazionale: gli arrivi sono al 70 per cento dall’Italia e al 30 da fuori. Nessun distinguo, o minimo, invece tra Vinitaly e Pasqua quanto a prenotazioni in ristoranti e osterie del centro: la richiesta supera l’offerta e in molti vengono rimbalzati.

«Tutto esaurito nella maggior parte dei locali, che si sono organizzati anche per fare più turni», riassume Leo Ramponi, referente dei ristoratori del centro per Confcommercio. «Sta tramontando l’abitudine del menù fisso: la gente ha voglia di libertà di scelta, anche quanto a ordinazioni», argomenta Ramponi. «Le prenotazioni sono molte buone, in certe fasce orarie siamo già vicini al tutto esaurito. Il viavai è continuo, ma teniamo la possibilità di prenotare perché abbiamo notato che i clienti, dopo il Covid, tendono a volersi sentire più sicuri e garantiti», spiega Michael Cortelletti, titolare di vari locali in centro.

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