Kenya, nella casa degli
orfani c’è sempre
posto per i generosi

di Lino Febbrari
Alcuni ospiti dell’orfanotrofio camuno in KenyaPierina Chiodi fa da madre durante un battesimo
Alcuni ospiti dell’orfanotrofio camuno in KenyaPierina Chiodi fa da madre durante un battesimo
Alcuni ospiti dell’orfanotrofio camuno in KenyaPierina Chiodi fa da madre durante un battesimo
Alcuni ospiti dell’orfanotrofio camuno in KenyaPierina Chiodi fa da madre durante un battesimo

Quella che lei con gioia definisce la sua «famiglia allargata» conta 125 orfani da zero a 20 anni, la metà dei quali sieropositivi; sette dipendenti (tra i quali un cuoco e un giardiniere) e 13 maestri che seguono i ragazzi fino alla terza media. È una storia di grande cuore quella di Pierina Chiodi da Ponte di Legno, iniziata per caso una ventina di anni fa quando col marito Roberto Delbono (purtroppo mancato nel 2009) decise di fondare un orfanotrofio a Mambruj, una cittadina del Kenya a 18 chilometri dalla celebre Malindi. La prima struttura consisteva in un fabbricato in grado di accogliere una trentina di piccoli. Poi col trascorrere degli anni si è reso necessario costruire altri immobili, e oggi l’istituto «Asante sana», che in lingua kenyota significa grazie tante, si compone di due dormitori, un refettorio, uno stabile adibito a scuola e alcuni magazzini. Il tutto realizzato grazie alla generosità di centinaia di persone che aiutano con il sostegno a distanza o inviando offerte. GLI ORFANI arrivano soprattutto dalla zona di Malindi, alcuni anche dalla capitale Nairobi. Come si diceva più della metà sono contagiati dal virus dell’Aids e vengono curati con le medicine fornite dal governo: questo è l’unico aiuto concreto che Pierina riceve dalle autorità africane. «Ci sosteniamo unicamente con gli aiuti della nostra gente, specialmente della Valcamonica - spiega -, e degli amici che passano a trovarci». La scuola è frequentata anche da studenti esterni, i quali versano una piccola retta che la volontaria impiega per pagare i maestri, senza perciò intaccare le scarse risorse introitate dai donatori. Ogni tre mesi gli orfani tornano ai loro villaggi per una visita ai parenti, perché la legge impone di mantenere i legami familiari. Inoltre, sempre nei luoghi d’origine trascorrono due mesi di vacanze alla fine dell’anno scolastico. «Il mio sogno - rivela Pierina - sarebbe vederli tutti laureati. Purtroppo non si può e questo resterà un sogno». Così la volontaria dell’alta valle culla anche altri progetti, che probabilmente riuscirà a concretizzare a breve. «Su tutti il refettorio da ampliare al più presto perché le richieste di iscrizione alla nostra scuola sono molte, e dato che agli scolari forniamo anche il pasto non abbiamo più posto. Ecco perché dobbiamo darci da fare per allungarlo». Ed ecco l’appello: «Contiamo sull’aiuto di tutti, perché i soldi sono finiti. Finora sono riuscita a costruire solo la piattaforma del nuovo fabbricato» conclude. Tutti possono contribuire a sostenere questa campagna, e per inviare denaro basta effettuare un bonifico: Pierina Chiodi; conto 5349749001 della Diamond Trust Bank ltd F.N. Center Lamu Road – MLD – Codice (Bic) DTKEKENA. •

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