Guarito con il plasma, 61enne fuori pericolo

di G.C.C.
Il significativo risultato è stato ottenuto all’ospedale di Chiari
Il significativo risultato è stato ottenuto all’ospedale di Chiari
Il significativo risultato è stato ottenuto all’ospedale di Chiari
Il significativo risultato è stato ottenuto all’ospedale di Chiari

Trasferita l’ultima paziente covid nell’unità di Medicina per la convalescenza, il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Mellini di Chiari domenica ha sperimentato il plasma iperimmune che ha guarito un 61 padre di famiglia di Orzinuovi. L’uomo era arrivato a metà marzo in ambulanza nel momento di maggior pressione sull’ospedale dove con i bresciani arrivavano bergamaschi, lodigiani e cremonesi. Il 61enne oggi non ha trattenuto la felicità: «Sono contento che le cose stiano andando meglio, anche se è stata lunga. Ho voglia di tornare presto a casa con mia moglie, i miei figli e tutti i miei cari, che sono riuscito a sentire grazie alle videochiamate con i tablet dell’ospedale». Poco dopo il ricovero era finito in rianimazione, vivendo la pesante esperienza dell’intubazione e della tracheotomia. «DA ALLORA - hanno raccontato i primari Paolo Gnesin di rianimazione e Gabriele Zanolini di medicina - il virus ha provocato danni diffusi al suo organismo. Prima una polmonite bilaterale, poi insufficienza renale, seguita da trombosi e ischemie diffuse. Intubato con la tracheotomia per respirare, per alcuni giorni è stato tenuto in vita dalle macchine. Era una sfida che sembrava impossibile. Abbiamo provato tutte le terapie possibili, antibiotici, eparina, idrossiclorochina: ha una forte fibra e ha resistito sostenuto anche dalla sua voglia di vivere. A quasi due mesi dal ricovero risultava ancora positivo ai tamponi: era come se il virus si spostasse circolando nel corpo, attaccando in continuazione i suoi organi e provocando complicazioni». A questo punto è stato contattato il responsabile del SIMT (servizio immunologico trasfusionale) di Pavia, chiedendo un parere sulle condizioni del paziente e la possibilità di ricorrere al plasma: «Con la risposta favorevole e l’accordo tra la nostra direzione generale e quella del San Matteo, abbiamo sottoposto al comitato etico provinciale la richiesta dell’uso compassionevole del plasma iperimmune per il nostro paziente. Ottenuto il si del comitato etico, dal San Matteo è stata inviata la sacca con il plasma allo staff del nostro Simt. Domenica abbiamo effettuato la prima trasfusione con effetti benefici quasi subito. Da due giorni si alza dal letto, si siede in poltrona, mangia, parla un po’ a fatica per la tracheotomia: martedì al tampone è risultato negativo». E Zanolini conclude: «Ha avuto una storia clinica importante che ci ha indotto a ricorrere al plasma iperimmune che ha frenato e guarito la patologia già al secondo giorno. Tra due giorni lascerà medicina». Il direttore generale Mauro Borelli ha ringraziato: «Se malauguratamente ci fosse una seconda ondata l’Asst Franciacorta ha medici e infermieri che non si arrendono». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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