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Bracciali Composable: la storia di un concept che ha rivoluzionato il settore della gioielleria

By Athesis Studio

La storia della gioielleria italiana è caratterizzata da intuizioni geniali che, nel corso degli anni, sono riuscite a ritagliarsi uno spazio notevole e a diventare un punto di riferimento per il costume. Non potrebbe essere altrimenti dato che, parliamoci chiaro, il nostro è il Paese della creatività. Di casi che lo dimostrano se ne potrebbero chiamare in causa tanti e, tra questi, spicca la storia dei bracciali Composable. Tutti, almeno una volta, abbiamo ricevuto in regalo o donato a una persona cara queste creazioni di Nomination.

Come in tanti casi, anche in questo è interessante accendere l’interruttore della curiosità per conoscere la storia che si cela dietro a un oggetto che fa parte della vita di tantissime persone.

Come sono nati i bracciali Composable?

La storia dei bracciali Composable comincia in una terra a cui dobbiamo tantissimo quando si parla di creatività e di idee d’impatto che sono riuscite, ciascuna nel loro ambito, a cambiare la storia. Parliamo di Firenze, città dalla quale ha avuto origine il brand sopra menzionato. Grazie a Paolo Gensini, uno dei più celebri volti dell’imprenditoria di successo in Italia e self made man partito dall’esperienza lavorativa di meccanico e dalla gestione di una gelateria, è nato il celebre bracciale. Il concept? Un gioiello capace sia di durare nel tempo - la scelta di un materiale come l’acciaio non è stata un caso - sia di raccontare il mondo di chi lo indossa.

In un periodo caratterizzato da un fermento imprenditoriale e culturale unico come gli anni ‘80, questa idea è riuscita, fin da subito, a farsi strada con la sua dirompente genialità e a diventare un cult innanzitutto per chi era giovane allora.

Dal nome al mondo interiore di ogni persona

La peculiarità iniziale dei bracciali Composable era legata alla possibilità, collegando le lettere, di dare vita al nome della persona a cui il dono era destinato. Nel corso del tempo, l’approccio del brand si è evoluto e, a partire dall’elemento che identifica di più ogni persona, ossia il nome, è passato a raccontare il resto del suo mondo interiore. Passioni, percorso professionale, inizi di storie d’amore, nascita di figli: tutto questo e molto altro può essere messo in primo piano grazie a un bracciale Composable.

Elementi fondamentali in tutto questo sono i link, le inconfondibili tessere che compongono il bracciale e che, connettendosi l’una con l’altra, danno vita a quel simbolo di emozione che è l’intero gioiello.

Una storia in divenire (e made in Italy)

Grazie all’appena citata peculiarità del link, ogni bracciale Composable può essere considerato a tutti gli effetti una storia in divenire. Le tessere, infatti, possono essere modificate a seconda degli avvenimenti con i quali la persona ha a che fare nel corso della sua vita.

Un altro aspetto da sottolineare quando si parla dei cambiamenti che hanno coinvolto i bracciali Composable nel corso della loro esistenza riguarda l’introduzione, accanto all’acciaio, di altri materiali. Nel tempo, infatti, sono stati aggiunti anche l’oro e l’argento, per non parlare delle pietre preziose.

I link possono essere di diverse dimensioni e, in virtù del loro profondo legame con una tradizione ricca di eccellenze come quella orafa di Firenze, al di là del materiale in cui sono realizzati sono diventati famosi per il fatto di durare nel tempo.

Come sottolineato più volte da Gensini stesso nel corso delle numerose interviste rilasciate nel corso degli anni, il made in Italy è il principale punto di forza di questi gioielli. L’esperienza manifatturiera è nodale fin dal momento dello studio del design del gioiello.

Gli step che arrivano dopo sono le basi di una storia imprenditoriale che ha rivoluzionato la storia di un settore che, fino agli anni ‘80, era dominato solo da creazioni in oro e argento.