Il 2021 è solo agli inizi ma i dati che provengono da Agenzia delle Entrate non sono affatto incoraggianti. Il titolo già di per sé esprime la dimensione di quello che rischia di essere più di un problema fiscale, tramutandosi in un vero e proprio problema “sociale”.
Nel decreto milleproroghe di fine 2020, infatti, il Governo non ha previsto ulteriori stop alle notifiche, aspetto questo che invece aveva caratterizzato tutto il 2020, come misura a sostegno dell’emergenza Covid-19. Di fatto questa scelta ha acceso nuovamente la macchina delle notifiche e dei conseguenti atti di accertamento o pignoramento.
In una prima fase il nodo cruciale da affrontare è proprio quello delle notifiche. Le stime parlano di circa 34 milioni di atti targati Riscossioni e altri 16 milioni delle Entrate, per un totale di 50 milioni tra avvisi e cartelle che andrebbero ad intasare l’attività degli uffici postali, già di per sé provati dagli effetti della pandemia. La notifica tuttavia è requisito iniziale e fondamentale, poiché eventuali vizi in questa fase possono portare ad impugnare gli atti conseguenti.
Impatto Sociale
Non è difficile intuire come una pioggia di atti senza precedenti, come quella annunciata, rischia di generare un vero e proprio shock, sia per le imprese del sistema produttivo che per i privati cittadini, attori questi già provati dalle misure restrittive resesi necessarie per combattere la crisi da Covid-19. Proprio per prevenire questo possibile shock, in uno scenario economico pesantemente indebolito, Governo e tecnici sono al lavoro per individuare possibili soluzioni.
Tra le principali al vaglio torna a farsi strada l’ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle (rottamazione quater), ovvero la misura che permette ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione senza pagare sanzioni ed interessi.
Altra soluzione oggetto di discussione è una riedizione del saldo e stralcio delle cartelle, che cancella in toto il debito entro certi limiti di importo ben definiti.
Infine si parla anche di estendere il periodo di rateizzazione consentito dei propri debiti fiscali oltre gli attuali 10 anni, permettendo di spalmarli su un più ampio orizzonte temporale, rendendoli maggiormente sostenibili per i contribuenti.
A chi rivolgersi?
Per non essere colti impreparati da questa pioggia di atti, il consiglio è quello di anticipare i tempi e rivolgersi già da ora al giusto professionista. Difesa Debitori Spa, grazie alla collaborazione di esperti fiscalisti, è in grado di analizzare le esposizioni debitorie dei propri assistiti, al fine di individuare la soluzione più idonea, compatibilmente con le disponibilità economiche, ed aiutarli a ritrovare la meritata serenità.
L’azienda, dal 2013 ad oggi, ha lavorato, chiudendole positivamente, oltre 4.800 pratiche fiscali affidatele dai propri clienti, per un importo complessivo che supera i 319 milioni di euro. Di queste, oltre 1.130 posizioni sono state gestite aderendo alla precedente rottamazione, con un risparmio sul debito fiscale iniziale che arriva, in alcuni casi, a superare il 90%. Tra questi spicca il caso del signor C.G. (non è possibile indicare il nome completo per tutela privacy), il quale ha affidato a Difesa Debitori Spa un debito fiscale, rientrante nella rottamazione, pari ad euro 568.648,73. Al termine della lavorazione la posizione è stata rottamata con successo e il debito originario ridotto a soli 52.802,64 euro, con un risparmio per il cliente del 90,7%.
I benefici della rottamazione sono inoltre tangibili anche per debiti di minore importo, come nel caso di P.S., il quale ha affidato a Difesa Debitori Spa la gestione della propria esposizione, pari a 92.296,62 euro. Anche in questo caso è stato possibile far rientrare nella rottamazione l’importo e, al termine della lavorazione, il debito è stato ridotto a 5.957,16 euro, con un risparmio per il cliente del 93,5%.
Per contattare Difesa Debitori Spa, senza impegno, è disponibile il numero verde 800.621259, oppure è possibile effettuare una richiesta di informazioni nella sezione contatti del sito www.difesadebitori.it
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