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Enoturismo in Lombardia: tra valorizzazione del territorio e degustazioni in cantina

By Athesis Studio

Dopo la battuta d’arresto della pandemia, il settore dell’enoturismo si rigenera e fa ben sperare, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, in un ritorno ai grandi numeri.

In questi ultimi anni, il turismo del vino è stato costretto a riposizionarsi, cambiando volto e appropriandosi di nuovi valori, mettendo al centro il territorio e gli spazi aperti e sfruttando una strategica comunicazione via social per attirare il moderno enoturista. La formula di esperienza a tutto tondo è quella vincente: dalla cantina al vino, passando per la scoperta dei paesaggi e dei borghi, senza dimenticare l’offerta culturale dei luoghi. A completare il profilo dell’enoturista di oggi c’è però anche un altro aspetto: la possibilità di acquistare online il vino degustato a chilometro 0, per avere l’opportunità di continuare la wine experience anche una volta tornato a casa.

 

Enoturismo: un settore chiave per l’economia italiana e lombarda

Il turismo legato al vino rappresenta oggi una risorsa strategica per tutto il comparto vitivinicolo, anche per quanto riguarda il marketing territoriale. Secondo quanto emerso dal recente convegno “30 anni di Cantine Aperte, vino ed enoturismo in Puglia”, durante il quale è intervenuto anche il Senatore Dario Stefàno, in un Paese come l’Italia, dove il turismo pesa sul PIL per una percentuale del 13% e dove le esportazioni vinicole fanno guadagnare più di 6 miliardi, l’enoturismo si colloca a metà tra questi due importanti settori, dimostrandosi un asset strategico non solo per il settore turistico ma anche per l’economia.

Le degustazioni in cantina diventano quindi una voce determinante per i viticoltori poiché incidono per più di un quarto sulle entrate. In realtà, i numeri salgono se si guarda l’intero indotto. Significa che attorno all’enoturismo orbitano tante altre attività che ne beneficiano. Tutta la filiera del turismo territoriale legata al vino presenta oggi ottime opportunità. I recenti dati dell’Osservatorio Nazionale sul Turismo del Vino prodotti da Nomisma Wine Monitor e presentati da Roberta Gabrielli (Senior Project Manager) e Denis Pantini (Responsabile Unit Agroalimentare) parlano chiaro: in Italia, il 92% delle aziende offre accoglienza enoturistica, il 74% lo fa tutto l’anno, e in media questo ramo di attività incide per il 7% del fatturato.

Bisogna poi considerare il fatto che i turisti del vino sostengono tutte le comunità rurali arricchendo il fatturato annuale. In una regione ampia e variegata come la Lombardia, per esempio, la produzione di più di 1 milione di ettolitri di vino su 23.000 ettari ha ottime possibilità di ulteriore crescita.

Ma l’Osservatorio Nazionale sul Turismo del Vino ha guardato anche al futuro, ipotizzando come l’enoturismo del domani sarà soprattutto sempre più esperienziale, legato al digitale e alla sostenibilità.

 

Dove organizzare una visita in cantina in Lombardia

La Lombardia è una delle destinazioni ideali per l’enoturismo in Italia. È davvero facile organizzare una gita grazie alle moltissime cantine in Lombardia da visitare. Carta bianca, quindi, per chi vuole dedicare un weekend all’enoturismo tra colline, laghi e monti, grazie a un territorio molto variegato dove ovunque si produce vino fin dall’antichità.

L’opportunità di degustare, per esempio ottimi vini bianchi direttamente in cantina del produttore, è un’esperienza immersiva a 360°, dalla vigna al bicchiere. I produttori vitivinicoli sono sempre pronti a raccontare la storia che si cela dietro a ogni singola bottiglia.

Il territorio lombardo assicura una grande varietà di vini di qualità, tra cui spiccano eccellenze DOC e DOCG. Entrando più nel dettaglio, tra le mete più ambite e le vie più battute vi è la zona del Garda nel bresciano dove si produce il Lugana.

Per quanto riguarda le bollicine, invece, è la Franciacorta a vantare una delle migliori espressioni del metodo classico per vinificazione e produzione di spumante. È una delle tante eccellenze che il mondo invidia alla Lombardia, pronta a mostrare una faccia diversa rispetto alle grandi città, punti nevralgici degli affari e dell’economia.

Per chi vuole puntare sui vini rossi, infine, le mete da prediligere sono il Lago d’Iseo o la Valtellina. In particolare, nella zona dell’Oltrepò Pavese molte cantine si dedicano alla produzione di un ottimo Pinot nero, usato anche per la spumantizzazione, sempre metodo classico.

In quest’ampia scelta di aree vitivinicole del territorio lombardo, la riscoperta dell’enoturismo non può che uscirne favorita e tornare a rinascere.