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Investimenti online: il punto di Mercati24 su Wall Street e cambio euro dollaro

By Athesis Studio

Gli operatori istituzionali e i piccoli risparmiatori guardano con grande apprensione ai mercati azionari: difatti l'inizio dell'ultimo trimestre dell'anno è coinciso con il raggiungimento, da parte degli indici internazionali, di nuovi minimi di periodo; ma l'aspetto più preoccupante di questa circostanza è rappresentato dal fatto che in alcuni casi -sui benchmark europei ad esempio- si è assistito al breakdown di aree di congestione di una certa rilevanza. A tal proposito, sul sito di Mercati24.com, polo di formazione nel campo degli investimenti online, è stato rilasciato recentemente un approfondimento molto interessante sullo stato di salute di Wall Street. Secondo gli esperti è infatti sulla piazza di scambio statunitense che bisogna incentrare il focus, in quanto per importanza e dimensioni è in grado di trascinare al rialzo o al ribasso tutti gli altri benchmark.

Wall Street alla prova delle trimestrali

Alle considerazioni di natura tecnica sul comparto azionario degli Stati Uniti, si aggiungono altre valutazioni di carattere fondamentale richiamate dalla reporting season, relativa al terzo trimestre dell'anno, appena entrata nel vivo. È proprio in concomitanza con la partenza dell'ultimo Quarter 2022 che Wall Street ha fatto segnare un nuovo bottom: lo Standard and Poor 500, nella fattispecie, ha infranto la soglia psicologica dei 3500 punti, ma ancora peggio è riuscito a fare il Nasdaq; il paniere dei titoli tecnologici, infatti, con un minimo in prossimità dei 10000 punti è riuscito ad annullare quasi tutti i progressi maturati nella fase post emergenza pandemica, con un ritracciamento di quasi 40 punti percentuali. Il timore degli analisti a questo punto è rappresentato dalla possibilità che dati trimestrali negativi possano innescare una vera e propria capitulation.

Sebbene sia necessario attendere la conclusione della reporting season e soprattutto valutare come gli investitori recepiranno i risultati realizzati e le proiezioni per i mesi a venire nella loro interezza, bisogna prender atto che, come già accaduto a Luglio, i primi numeri sono meno foschi di quanto ci si aspettasse; anzi alcune società quotate hanno addirittura fatto meglio del consensus, come ad esempio Goldman Sachs. Gli esperti di Mercati24.com invitano però alla prudenza, difatti vi è una circostanza che impone quantomeno una riflessione: altri colossi bancari quali JPMorgan -probabilmente l'istituto più grande e importante a livello mondiale- e Wells Fargo hanno registrato utili in calo; tale contrazione, nelle dichiarazioni dei rispettivi management, è riconducibile ad accantonamenti, posti in essere per far fronte ad eventuali emergenze, una precauzione che di certo non tranquillizza gli investitori.

Euro-dollaro: il futuro nelle mani delle Banche Centrali

A controbilanciare le performance non esaltanti degli indici di Wall Street è il dollaro, che continua a mostrare una forza relativa superiore rispetto a quella di altre valute, tale tendenza si rileva in particolare nei confronti della moneta unica europea. La dinamica del rapporto fra le due valute è ascrivibile in parte all'asincronia che si è creata tra le politiche monetarie delle Banche Centrali di riferimento, fino a quando la BCE non ha deciso di allinearsi all'atteggiamento più hawkish della FED; ma in minor misura è attribuibile a quell'attitudine del biglietto verde, identificabile nella capacità di attirare gli investitori in qualità di asset di rifugio.

Da un punto di vista tecnico il canale ribassista che delimita le quotazioni della coppia euro dollaro è ben visibile e lineare ma, nonostante non siano evidenti, allo stato attuale, pattern che indichino un'inversione di rotta del movimento in corso, è opportuno sottolineare come il valore di parità rappresenti una soglia psicologica di grande rilevanza, pertanto un ulteriore allontanamento dell'euro -ovviamente al ribasso- da tale livello sarebbe da ricondurre a problematiche di natura strutturale dell'intera Area Euro. Come evidenziato dagli esperti di Mercati24.com, l'ago della bilancia in tutto ciò sarà la BCE è la sua capacità di perseguire la stabilità dei prezzi, ancorandosi alle politiche monetarie della FED.