volontariato

La diocesi di Novara a supporto dei profughi ucraini: un aiuto concreto e una guida spirituale

By Athesis Studio

Leggendo molteplici testimonianze di fede, ciascuno di noi può apprezzare l’enorme impegno dei nostri sacerdoti nei confronti delle comunità. Tra le numerose storie di accoglienza emerge quella di don Yuriy Ivanyuta: un punto di riferimento spirituale per migliaia di profughi ucraini, costretti a fuggire dagli orrori della guerra.

Per sostenere i sacerdoti che dedicano il loro impegno quotidiano ad aiutare i più bisognosi, diventando spesso dei veri e propri pilastri per le comunità in cui operano, è possibile fare una donazione sul portale Uniti nel Dono.

L’operato di don Yuriy Ivanyuta per la comunità ucraina

Novara rappresenta il principale centro regionale del Piemonte per numero di residenti e profughi ucraini. Questi ultimi, in fuga dalla guerra, trovano accoglienza e supporto nella città piemontese, soprattutto grazie all’operato dei sacerdoti e della popolazione locale.

Osservando da lontano la propria terra, in un clima bellico ancora molto complesso, la comunità ucraina può contare sull'impegno costante e in prima linea del sacerdote don Yuriy Ivanyuta, da sempre al servizio del prossimo, diventato oggi un punto di riferimento importante.

Originario di Skalat, in Ucraina, il don è attualmente sacerdote della Diocesi di Novara. Da due decenni esercita il ministero nella città piemontese, ricoprendo anche il ruolo di economo nell’Esarcato Apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia, eretto da Papa Francesco nel 2019. Inoltre, la sua esperienza in Donbass come cappellano militare, avvenuta nel 2015, evidenzia la dedizione del sacerdote a prestare aiuto in prima linea.

Nel 2015 sono stato cappellano militare in Donbass - spiega don Yuriy Ivanyuta - e già da allora mi sono convinto che tutte le guerre non partono dagli uomini ma dal male che si chiama Satana. Anche San Paolo dice che non dobbiamo combattere gli uomini ma gli spiriti malvagi e da questo occorre trarre forza e ispirazione”.

Il sacerdote ha ceduto spontaneamente la sua casa a tre giovani mamme, trasferendosi in parrocchia e ispirando l’intera comunità ad agire in supporto dei profughi e dei più bisognosi. Il suo gesto sembra aver dato il via a un’ondata di solidarietà a Novara, diventata ormai la seconda provincia per numero di famiglie ospitanti del Piemonte e la prima per numero di accoglienze registrate.

“Grazie al contributo di tutti siamo riusciti a organizzarci - sottolinea il parroco - e ad avviare un sistema in grado di accogliere più di mille ucraini. E in questo percorso ho visto alcune profughe diventare volontarie.

Con l’aiuto del novarese, don Yuriy Ivanyuta riesce a supportare attivamente il popolo ucraino affinché i rifugiati possano rientrare nel proprio paese al sicuro o trovare un nuovo percorso di vita in Italia - “Ringraziamo la cittadinanza, il Comune di Novara per la concessione dei locali che adesso utilizziamo per distribuire il cibo, ma anche la Questura, con la quale collaboro ormai da anni come interprete, perché è stata molto operativa sul fronte dei permessi, infatti hanno già messo in regola tutti i profughi della provincia di Novara”.