ECONOMIA

Pac, il giusto strumento per risparmiare e consolidare

By Athesis Studio

Quando si parla di investimenti e risparmi l’attitudine degli italiani è ambivalente: da un lato c’è la voglia di garantirsi un futuro all’altezza delle proprie ambizioni, e quindi una condizione finanziaria soddisfacente e risparmi sufficienti soprattutto per finalità previdenziali. Dall’altro lato però diversi comportamenti minano questo slancio. Lo indicavano anche alcuni dati dell’Osservatorio Consob per il 2020 che indagava ‘L’approccio alla finanza e agli investimenti delle famiglie italiane’ raccogliendo i dati relativi a un campione di 3.274 individui, di cui 1.105 intervistati anche nei due anni precedenti.

Il  sondaggio rivelava, oltre alla tradizionale ma comprensibile avversione al rischio e alle perdite, diversi atteggiamenti poco esaltanti: solo il 40% dichiarava di avere un piano finanziario; era in crescita la quota di individui che risparmiano senza uno scopo preciso (dal 17 al 25%), all’interno di una più generale tendenza a non associare i risparmi a obiettivi finanziari definiti; c’è chi, nel 40% dei casi, non ha interazione con il suo consulente “nemmeno durante le fasi di maggiore turbolenza sui mercati”.

E sebbene nel 2020 la partecipazione ai mercati finanziari da parte delle famiglie italiane sia aumentata (dal 30 al 33%), a disincentivare gli investimenti sono diversi fattori. Quello predominante è la mancanza di risparmi da investire, seguito dalla poca fiducia e dal basso livello di conoscenza finanziaria. Motivazioni comprensibili ma superabili. Per investire in alcuni casi non servono grandi capitali di partenza, è più importante scegliere strumenti flessibili e personalizzabili.

 

Un profilo che chiama in causa i cosiddetti Piani di accumulo: i Pac infatti consentono al risparmiatore di investire a intervalli di tempo regolari, versando importi anche piccoli, con scadenze fisse. I vantaggi per il risparmiatore sono vari: può modulare gli importi assecondando le sue disponibilità del momento, diversificare per ottenere migliori rendimenti, decidere la durata del piano. Il Pac quindi fa proprio al caso di chi, su un arco di tempo medio-lungo, punta ad accumulare un capitale e vederlo crescere, con la giusta dose di pazienza.

I piani di accumulo, che consentono di investire in quote di Fondi comuni di investimento (ma anche Sicav, Etf) non sono privi di rischi ma le prospettive lunghe cambiano giocoforza alcune dinamiche. I piani hanno un meccanismo di investimento automatico, basato quindi su scadenze predeterminate: l’investitore è in una logica temporale diversa, in cui il fattore emozionale, generalmente legato alla volatilità degli strumenti finanziari, a fattori stagionali e trend, è meno presente. La volatilità è uno dei parametri che spinge l’investitore ad agire in un senso o nell’altro, per cogliere i potenziali guadagni, limitare le perdite o diversificare il portafoglio proprio per ridurre la volatilità complessiva che si può genera insistendo su un solo tipo di asset. Il Pac invece, generalmente tarato nella durata dai cinque anni in su, chiede al risparmiatore di restare sull’obiettivo, anche quando il mercato non sembra premiare, a causa anche di eventi terzi: è sul lungo tempo che si fanno i conti, con le giuste scelte per ridurre le oscillazioni.

Risparmiare e consolidare sembra proprio essere l’obiettivo di chi punta a investire dei capitali senza eccessi di rischio per essere ripagati non subito ma sicuramente nel tempo.

Risparmia e consolida è la soluzione offerta da Arca Fondi Sgr, una delle maggiori società di gestione del risparmio che opera nel nostro Paese. In questa soluzione, il capitale di partenza del risparmiatore è investito in un prodotto a rischio contenuto, Arca Risparmio. In ottica diversificazione, il capitale viene trasferito, poco alla volta, a un Fondo Target che comprende quasi tutti i fondi Arca Azionari (titoli azionari) e Bilanciati (titoli azionari e obbligazionari di aree geografiche e settori economici diversi) oltre ai fondi Arca Strategia Globale, Arca Bond Paesi emergenti e Arca Bond Paesi emergenti valuta locale). Le plusvalenze realizzate a seguito degli acquisti delle quote nel Fondo Target vengono trasferite nel Fondo di partenza (Arca Risparmio, ndr), che è caratterizzato da minore volatilità.

La rata destinata al Fondo Target, che promette maggiori rendimenti, viene raddoppiata (dal terzo mese di adesione al servizio) quando i prezzi sono convenienti, quindi si acquistano più quote. Il Fondo di partenza però è il destinatario dei guadagni realizzati grazie ai maggiori rendimenti del Fondo Target: è come trasferire i soldi da un salvadanaio all’altro, per poi vederli rientrare in quell’originale con un incremento di valore (grazie a strumenti dal profilo di rischio più alto).

Uno dei vantaggi dei Pac è quello di automatizzare alcuni processi, ad esempio la sottoscrizione degli strumenti: non è un tema di volontà e sensazioni dell’investitore, semplicemente un meccanismo che si ripete in automatico. L’importo minimo della rata da destinare al Fondo Target di Arca è 50 euro ma è il risparmiatore a decidere, così come il numero di rate (non inferiore a 80). Anche la decisione di non continuare a investire, e quindi riscattare il capitale, resta in mano al cliente.

Gli automatismi si attivano sia sul raddoppio della rata che sul consolidamento della plusvalenza: nel primo caso, il raddoppio rata si attiva dopo tre mesi di adesione al servizio quando il valore della quota del “Fondo Target” al momento del controllo mensile, è inferiore di almeno il 6% rispetto al valore della quota massimo degli ultimi 18 mesi. Il Consolidamento Plusvalenza (per importi superiori a 50 €) si attiva dopo sei mesi di permanenza nel servizio quando il valore della quota al momento del controllo mensile è maggiore di almeno il 6% rispetto al valore medio di carico delle quote acquistate del “Fondo Target”.

I Pac hanno pregi e qualche contro, come qualsiasi forma di investimento, ma hanno certamente la capacità di parlare a un target eterogeneo: lavoratori autonomi che vogliono garantirsi stabilità pensando al futuro; giovani professionisti che non hanno grandi capitali ma vogliono muovere i primi passi negli investimenti; famiglie non ricche ma con entrate stabili, fisse. Il meccanismo del Pac, basato su versamenti periodici, spinge il sottoscrittore a risparmiare per versare le quote ma anche ad evitare che i risparmi restino fermi senza destinarli a potenziali rendimenti.

 

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