Tra Isola della Scala ed Erbè

400 coppie di uccelli e molte specie protette: in provincia di Verona la capitale dei nidi

di Lidia Morellato
È la più importante garzaia del Veronese e del Veneto. Aironi guardabuoi e marangoni minori solo le specie più presenti
Una coppia di aironi guardabuoi fotografati da Maurizio Sighele
Una coppia di aironi guardabuoi fotografati da Maurizio Sighele
Una coppia di aironi guardabuoi fotografati da Maurizio Sighele
Una coppia di aironi guardabuoi fotografati da Maurizio Sighele

Con oltre 400 coppie di uccelli coloniali nidificanti, la Palude di Pellegrina  è la più importante garzaia del veronese e una delle più rilevanti del Veneto. In questa oasi verde che sorge fra Isola della Scala ed Erbè sono stati censiti più di 200 coppie di aironi guardabuoi e oltre un centinaio di esemplari di marangone minore, specie di interesse comunitario affine al cormorano, che hanno trovato il loro habitat ideale in questo lembo di terra protetto da una lussureggiante vegetazione palustre.

Esplosione demografica di alcune specie

In quest’area è stata riscontrata un’esplosione demografica del marangone minore che si è insediato in provincia nel 2019 con qualche coppia. A distanza di soli due anni, a Pellegrina ne sono state contate ben 145. È il dato che emerge dall’ultimo censimento Garzaie del Triveneto 2021 delle specie coloniali nidificanti, il rapporto biennale realizzato dall’associazione Verona Birdwatching, con altre associazioni venete, che interessa Veneto, Friuli-Venezia Giulia e le province autonome di Trento e Bolzano.

«A Pellegrina, la garzaia, che vuol dire colonia, c’è dal 2008 ed è sempre cresciuta negli anni», spiega Maurizio Sighele, presidente di Verona Birdwatching. «Nel 2008 gli aironi guardabuoi erano una vera rarità e poi sono esplosi di numero, trovando le condizioni ideali per riprodursi, ma anche perché ora, grazie all’uso dei droni, riusciamo a contarli con maggiore precisione. Anche il marangone minore si è insediato da poco in Veneto e fino al 2019 se ne contavano solo una decina di coppie».

Specie protette, canneti e zone umide i loro alleati

Specie protette che traggono vantaggio dalla presenza di canneti e arbusti tipici delle zone umide. La palude di Pellegrina, di proprietà privata, è area Zps (Zona di protezione speciale) e sito naturalistico di interesse comunitario (SIC) ed è una delle tre zone umide rimaste (le altre sono le Paludi del Brusà e del Busatello) che caratterizzano le Valli Grandi Veronesi.

Qui trovano rifugio anche garzette, aironi rossi e nitticora, sgarza ciuffetto e ibis sacro. E basta spostarsi di qualche chilometro nel comune di Sorgà e in località Gabbia e San Gabriele di Isola della Scala per avvistare l’elegante airone cenerino. Un risultato che celebra il lavoro di recupero di un’area palustre quasi perduta e l’impegno della cooperativa agricola Ca’ Magre, che nel 1998 se n’è fatta carico prendendo in affitto otto ettari della Palude valorizzandola attraverso un progetto di rimboschimento a tutela delle specie vegetali e animali.

Migliaia di nuovi alberi aiutano i volatili a sentirsi a «casa»

«In 24 anni abbiamo piantato un migliaio di alberi creando le condizioni per l’insediamento di un bosco spontaneo di salix cinerea, essenza rara e legata alle zone umide», afferma Antonio Tesini della cooperativa, «la conoscenza, lo studio e la tutela dei territorio portano a risultati importanti ma non deve trattarsi di un punto di arrivo ma di partenza». «Occorre», prosegue Tesini, «ampliare la mentalità per cui l’uomo deve sentirsi parte e partner della Natura e non dominatore e sfruttatore». Pure Nicoletta Zecchetto, figlia di uno dei proprietari, si prende cura di questo lembo di terra e una decina di anni fa ha piantumato cinque ettari con un boschetto policiclico.

«I rami degli alberi sono diventati dei posatoi per numerose specie di uccelli che si possono ammirare soprattutto al tramonto», riferisce, «è uno spettacolo unico e suggestivo che ci regala la natura per ringraziarci delle cure che le riserviamo». Secondo i dati del censimento, nel veronese le garzaie sono 33 e il numero delle coppie censite nel 2021 è aumentato rispetto al 2019, passando da circa 900 a 1360-1490. La specie più diffusa in provincia è l’airone guardabuoi, con quasi 500 coppie. Il cormorano presente da soli 4-5 anni a Peschiera del Garda, con 243 coppie, detiene il record tra tutti i siti del Triveneto.•.

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