La colonia di gatti che si incontra tra Peschiera Maraglio e Sensole, all'altezza della trattoria «La spiaggetta», è diventata una delle attrazioni di Montisola. Ci vivono 44 felini: 20 maschi e 24 femmine. Censiti dall'Asl. Solo il soggetto più fotografato dell'isola. Scambiato vorticosamente su Facebook. Da gattofili italiani e, ancor più, stranieri. DI GIORNO i mici si crogiolano al sole o gironzolano nei paraggi, fra la riva del lago e il bosco retrostante; la sera si rintanano in una decina di casette allestite fra gli ulivi e imbottite di coperte e cuscini. Li accudiscono Elena Dalmeri, 44 anni, titolare della trattoria «La spiaggetta», e sua cugina Cesarina Olivieri, veterinaria con studio a Iseo. La maggior parte dei gatti, 29 per la precisione, sono sterilizzati. «Gli altri, più selvatici, non si lasciano avvicinare - racconta Elena -. Stasera festeggerò perché ho finalmente acchiappato una micia per poterla sterilizzare. Per riuscirci, però, ho dovuto farle il filo per una anno, tenderle trappole e agguati. Ovvio che il nostro obiettivo è di stabilizzare tutta la colonia. Gatti nuovi non ne ritiriamo, perché siamo quasi al collasso. Ma alcuni ce li hanno lasciati a nostra insaputa. Forse trasportati anche dalla terraferma. Per lo più appena nati. Un paio li ha portati la Cesarina da Iseo, dov'erano stati avvelenati». UN PROBLEMA, sfamare tutti quei felini. I ristoranti dell'isola fanno sempre arrivare qualche avanzo. Amiche e amici donano crocchette e scatolette. Ma talvolta bisogna comprarlo, il cibo. Capita pure che i gatti, un po' per fame, un po' per curiosità, un po' anche per gioco, diano la caccia ai pesciolini sulla riva, la sera. Uno spettacolo vederli arpionare la preda mentre l'acqua è tutto uno scoppiettio di code in fregola. Onde evitare che causino qualche incidente ai ciclisti e agli scooteristi in transito sulla litoranea, Elena ha affisso un cartello con la scritta «Attenzione possibile attraversamento di gatti». La sua preoccupazione è che i felini non si allontanino troppo dal prato a balze del papà Bortolo che li ospita. «I gitanti e soprattutto gli stranieri diventano matti per questi mici: una comitiva di ciclisti è venuta apposta per scattare loro foto - conclude Elena -. Qui sull'isola li amano un po' meno. Se i gatti si spargessero per i nostri boschi quando è aperta la caccia, sarebbero spacciati. Per fortuna si sentono più sicuri a starsene qui, raggruppati, a farsi ammirare e vezzeggiare dai passanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA