Gran Trofeo d'Oro, la ristorazione riaccende la sfida internazionale

di Claudio Andrizzi
LA MANIFESTAZIONE. Dal 24 al 27 febbraio nell'ambito di Aliment al Centro fiera di Montichiari. Venti scuole alberghiere selezionate Bargnano e Clusane per Brescia
Una fase della precedente edizione del «Gran Trofeo d’Oro»
Una fase della precedente edizione del «Gran Trofeo d’Oro»
Una fase della precedente edizione del «Gran Trofeo d’Oro»
Una fase della precedente edizione del «Gran Trofeo d’Oro»

Una scommessa sul futuro delle nuove generazioni, ma anche un importante veicolo per la promozione dei prodotti agricoli bresciani: è il doppio binario su cui viaggia fin dalla sua ideazione il Gran Trofeo d'Oro della Ristorazione Italiana, manifestazione di livello ormai internazionale che, da domenica, celebra la settima edizione nell'ambito di Aliment, la rassegna dell'agroalimentare e delle attrezzature professionali in scena al Centro Fiera del Garda di Montichiari fino a mercoledì 27.
SONO VENTI le scuole alberghiere, selezionate da una cinquantina di candidature, che si contenderanno la vittoria dell'ambìto premio: arrivano da ogni angolo d'Italia, nella rosa dei contendenti ci sono anche due squadre straniere provenienti da Olanda e Albania. A tener alti i colori di Brescia saranno il Vincenzo Dandolo di Bargnano e il Cfp Giuseppe Zanardelli di Clusane. Molto impegnative le prove in programma, che hanno richiesto un lungo periodo di formazione sia ai docenti che agli studenti scelti come componenti delle singole squadre, selezionati in ogni istituto: a giudicarli sarà una giuria composta da cuochi e giornalisti, presieduta da Iginio Massari affiancato dal presidente onorario Gualtiero Marchesi. Due giganti del gusto made in Italy che, fin dall'inizio, si sono messi a disposizione di un'iniziativa finalizzata a coinvolgere le nuove generazioni, appassionandole a una professione che viene ormai sempre più considerata tra le più promettenti e ricche di prospettive.
«AI GIOVANI cuochi del futuro dico sempre che occorre farsi delle basi solide, iniziando magari dalla pasticceria perché insegna la precisione - ha dichiarato Marchesi -. Su tutte, va coltivata soprattutto una dote: la curiosità. Non bisogna guardare ma vedere: quando lo sguardo si fa vista si incamerano nozioni importanti, si accrescono le proprie competenze. Anche il gusto va sempre tenuto in allenamento». Anche Massari è prodigo di suggerimenti per gli studenti in gara al Gran Trofeo. «Questo mestiere deve sempre essere scelto innanzitutto per passione, non certo per tornaconto economico, perché solo così non tradirà mai - spiega il numero uno della grande tradizione pasticcera italiana -. Sono necessari anche tanto studio e tante ore di lavoro per imparare, senza avere paura dei confronti».
QUEST'ANNO il Trofeo prevede anche una «categoria outsider» con le squadre degli istituti in gara impegnate a cimentarsi in prove meno impegnative, oltre a un nuovo progetto articolato nel corso dell'anno con lezioni alternative, nelle scuole coinvolte, sulle produzioni realizzate in provincia. «È il nostro obiettivo ultimo - afferma l'assessore provinciale all'Agricoltura, Gianfranco Tomasoni -. La promozione delle tipicità del territorio attraverso coloro che saranno gli ambasciatori del gusto italiano di domani».
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