«Il Matto delle Giuncaie», innovazione e tradizione

VIVI D'ITALIA. Il rosso ottenuto solo da uve Sangiovese, prodotto dalla fattoria Dianelli a Vinci

L'Italia del vino riesce a esprimere il meglio di sè quando sa coniugare una naturale intraprendenza innovativa al retaggio della storia, al respiro antico della tradizione.
Due estremi entro i quali si è ben definito «Il Matto delle Giuncaie», rosso Igt Toscana capace di attirare l'attenzione del consumatore fin dal nome che riprende quello dell'omonima novella di Renato Fucini, autore della seconda metà dell'800 noto soprattutto per le sue «storie di Maremma». Allo stesso modo questa particolare etichetta sembra capace di rivelare aspetti a prima vista destinati a restare nascosti, riservando la sorpresa di una morbidezza inattesa ed elegante dietro una corteccia vigorosa, a tratti anche un po' scontrosa.
«Il Matto» non rimanda solo alla storia, ma arriva da un luogo che ne è pieno: la cantina produttrice, Fattoria Dianella, è a Vinci, in provincia di Firenze, cuore di un omonimo borgo che risale dalla fine del XVI secolo, ma la cui chiesa ha radici nel 1200. Un luogo ricco di suggestioni, dominato da una villa costruita dai Medici alla fine del '500 come casino di caccia. Oggi la tenuta è di proprietà degli eredi dei conti Passerin D'Entrèves: 90 ettari, 25 quelli vitati, cui se ne aggiungono ben 15 di oliveti. Si può anche soggiornare, grazie a tre suites dotate di ogni comfort.
Questo il «paradiso» da cui ha preso le mosse il concept del «Matto», che nasce unicamente da uve sangiovese di un unico cru posizionato a un'altitudine di 100 metri sul livello del mare. Vendemmiati esclusivamente a mano, i grappoli vengono sottoposti a una vinificazione in recipienti di acciaio inox con fermentazione a temperatura controllata, per una durata di venti giorni di macerazione sulle bucce. L'affinamento avviene per dodici mesi in piccole botti di rovere francese da 225 litri di secondo e terzo passaggio, cui si aggiungono almeno 6 mesi in bottiglia.
Il risultato? Un rosso di vago color porpora, che al naso spiazza con interessanti note di tabacco: esprime il meglio di sé con piatti vigorosi e sapidi, dalle carni alla griglia fino alla cacciagione.

Suggerimenti