Ristorazione, l'autenticità è la forza contro la crisi

L'ASSEMBLEA. Il messaggio uscito dalle assise dell'Unione ristoranti del Buon Ricordo

La ristorazione può tener testa alla crisi con l'arma dell'autenticità. È il messaggio emerso dall'assemblea dell'Unione ristoranti del Buon Ricordo, realtà che associa 103 locali tipici di tutta Italia: tra loro il Laurin di Salò e l'Uliveto di Villa Kinzica a Sale Marasino.
L'appuntamento, proposto a Camogli, ha rappresentato l'occasione ideale per un serrato confronto sulle prospettive di un settore che si ritrova a dover affrontare una congiuntura particolarmente pesante, segnata dalla costante riduzione della capacità di spesa degli italiani; senza dimenticare, comunque, un rinnovato entusiasmo verso la cucina made in Italy e i suoi principali protagonisti.
«Il momento è difficile, ma nonostante la grave contingenza economica e il rallentamento dei consumi il turismo enogastronomico si conferma motivazione principale del viaggio in Italia - ha dichiarato il presidente del sodalizio, Ovidio Mugnai -. Il cibo, gli chef, le specialità godono di una popolarità forse mai raggiunta prima. Da qui arrivano segnali che ci esortano ad andare avanti con impegno e creatività, oltre che con la volontà di continuare a fare bene tutti insieme, indistintamente, il nostro lavoro».
Ormai prossima ai festeggiamenti per il mezzo secolo di vita, l'associazione del Buon Ricordo è nata nel 1964 per intuizione di Dino Villani, già creatore di altre importanti icone dell'italianità, come Miss Italia. La missione? «Fin dall'inizio abbiamo lottato per salvaguardare la cucina regionale - ha detto il presidente -. Abbiamo parlato di chilometri zero quando questo era quasi sinonimo di povertà, abbiamo portato avanti i valori della cultura del cibo e del territorio, offrendo alla clientela autenticità, accoglienza e spirito di servizio».
Quasi a ribadire questo concetto di attaccamento ai valori della tipicità, la convention è stata coronata da una manifestazione completamente dedicata alle tipicità liguri, con dimostrazione di preparazione di pesto fatto a mano al mortaio e una rassegna con i più caratteristici artigiani e produttori di cose buone della provincia di Genova.

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