Il futuro dell'urban delivery

Yape, il robot autonomo tutto italiano: test allo scalo di Francoforte

Yape il robot a guida autonoma made in Italy
Yape il robot a guida autonoma made in Italy
Yape il robot a guida autonoma made in Italy
Yape il robot a guida autonoma made in Italy

Avrebbero potuto imitare Michelangelo Buonarroti e il suo «Perché non parli?» gridato al Mosè, il gruppo marmoreo che aveva appena terminato nella sua perfezione. In realtà il genio toscano non disse mai quelle parole, così come i progettisti di e-Novia, la fabbrica di imprese che ha sede a Milano, non hanno apostrofato in tal modo Yape, il primo robot a guida autonoma completamente made in Italy.

 

Avrebbero potuto, però, perché «il drone di terra», così come è stato definito, continua a mietere successi a livello internazionale. Ultimo in ordine di tempo l’utilizzo nello scalo di Francoforte, l’hub aeroportuale più grande della Germania, il terzo in Europa per traffico di passeggeri, 69 milioni all’anno.  Una prova di cinque giorni che segue quella fatta ad inizio anno in Giappone, selezionato da Japan Post, uno degli scopi per il quale il mini veicolo – il cui nome è un acronimo che sta per «Your Autonomous Pony Express» – è stato dotato di due ruote e dispositivi di intelligenza artificiale. Per questo sta «imparando» a muoversi in autonomia, riconoscendo ed evitando gli ostacoli sul suo percorso e trovando da solo la strada per arrivare al suo obiettivo.

E quale labirinto più complesso, per allenarsi, di un aeroporto intercontinentale? Teatro dei test è stato il Corridoio A del Terminal 1 dell’aeroporto di Francoforte, dove è stato monitorato dai coordinatori del progetto mentre si metteva al servizio dei passeggeri. I quali hanno depositato i bagagli a mano nel vano contenitore di Yape e lo hanno seguito, facendosi guidare al gate stabilito.

 

Yape è il primo veicolo autonomo elettrico per le urban delivery – e non solo, come visto – progettato e creato interamente in Italia. È particolarmente adatto a muoversi negli spazi stretti e irregolari dei centri storici italiani ed europei, sia su marciapiede (a una velocità massima di 6 chilometri orari) sia su pista ciclabile (fino a 20 chilometri all’ora) con un’autonomia di circa 80 chilometri. Viaggia su due ruote, con la possibilità di effettuare rotazioni sul posto e di superare facilmente ostacoli come il bordo del marciapiede o le rotaie del tram. Fondato su una piattaforma di gestione grazie alla quale un utente, tramite una app, Yape può chiamare il robot e affidare il pacchetto al suo vano porta pacchi, la cui capacità di carico è di 30 chilogrammi, indicando nella app il destinatario: l’indirizzo potrà essere determinato anche in modo automatico dalla posizione GPS del destinatario registrato alla piattaforma. La partenza e la consegna del pacco sono certificati da un sistema che combina le credenziali nello smartphone di mittente e destinatario abilitando l’apertura del vano soltanto alle persone autorizzate dalla piattaforma.