Ruzzle, il gioco tormentone che fa impazzire il mondo

di Daniele Bonetti
SOCIAL NETWORK. Ogni scusa è buona per il social game per smartphone, da soli o con amici. La mania ha contagiato tutti i possessori di smartphone iPhone e Android intorno al paroliere versione moderna
Un nuovo gioco sta facendo impazzire tutto il mondo online
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Una maschera con lettere messe a caso, un dito che scorre e un punteggio che sale all'impazzata. Sono le basi del nuovo tormentone del 2013 si chiama «Ruzzle» e rischia di diventare il caso dell'anno almeno tra i giochi in grado di monopolizzare l'attenzione degli utenti. Non è difficile trovare qualcuno che ci gioca: sull'autobus, nella pausa caffé, sul divano o al supermercato, ogni scusa è buona per giocare al social game del momento per smartphone, da soli o sfidando amici e avversari a caso.
IL PAROLIERE moderno ha conquistato al momento oltre 15 milioni di utenti e ogni giorno sono decine di migliaia coloro che si fanno stregare dal gioco in almeno 100 Paesi in tutto il mondo e ha scatenato una vera mania, con risultati e vittorie da sfoggiare sul proprio profilo Facebook o Twitter. Ma, come ogni gioco che si rispetti, non manca una polemica sulle parole spesso inesistenti che il gioco accetta o su quelle conosciute che a volte non riconosce e che in alcuni casi finiscono giocoforza con il falsare la partita.
Sul web sono anche nati forum, a volte veri e propri tutorial che propongono trucchi per vincere facile tra cui le parole lunghe nell'ultima delle tre manche, o le lettere con il «moltiplicatore» di punti o ancora la prevalenza di monosillabi.
IL NUOVO fenomeno del momento si chiama quindi Ruzzle ma si può anche leggere come «mania» che ha contagiato tutti i possessori di smartphone iPhone e Android.
Il merito del successo va alla società sviluppatrice Interactive Mag, che ha reso un semplice giochino una bomba social. Ruzzle, infatti, permette di sfidare i propri amici di Facebook o Twitter e di condividere i risultati sui social network dando poi origine a commenti, sfottò e analisi degni del più preparato dei bar sport.
La ricetta perfetta per un successo che, di certo, non si arresta qui e che presto vedrà il gioco sbarcare su altri livelli. Non a caso, dopo aver contagiato parecchi vip, Ruzzle ha convinti Gerry Scotti, uno dei conduttori in grado di garantire un audience da record, a studiare un format televisivo che potrebbe anche diventare uno dei tormentoni del momento e chissà che, passando dagli smartphone al grande schermo, Ruzzle non riesca anche a diventare un gioco per consolle. Anche se qui, e non è un particolare di poco conto, sarà necessario tenere conto che il processo di rendere a pagamento un divertimento che sui dispositivi mobili è gratuiti potrebbe essere di difficile digestione da parte degli utenti. Senza dubbio però Ruzzle pare destinato a trovare ampio spazio nei «tempi morti» di milioni di utenti in tutto il mondo: e, non ci sono dubbi, l'azienda che l'ha messo in circolo sembra sulla giusta strada per finire nel mirino di qualche colosso dell'hi tech pronto a investire e implementare la giocabilità di Ruzzle. Con buona pace degli utenti, pronti a sfidarsi senza alcun confine. Sempre che il gioco non finisca presto nel dimenticatoio
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