Vigamus, molto più di un museo. I videogames fanno cultura

di Daniele Bonetti
L'INIZIATIVA. Ha aperto a Roma in via Sabotino il primo spazio espositivo sui videogiochi. In uno spazio di mille metri quadri sarà un vero e proprio centro studi dedicato ai giochi elettronici ed alla loro evoluzione nel tempo
I videogames sono diventati oggetto da esposizione
I videogames sono diventati oggetto da esposizione
I videogames sono diventati oggetto da esposizione
I videogames sono diventati oggetto da esposizione

Il primo in Italia, il secondo in Europa. Vigamus, aperto in via Sabotino solamente qualche girono fa a Roma, è il museo interamente dedicato al videogioco. Ma, al tempo stesso, vuole anche essere qualcosa di più che una semplice esposizione: un'attività culturale senza scopo di lucro e tutti gli introiti del Museo serviranno a sostenere questa iniziativa, finora interamente finanziata da Aiomi.
PATROCINATO dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale e situato in uno spazio di circa 1.000 mq, Vigamus non è soltanto il primo e unico Museo italiano del Videogioco, ma un vero e proprio centro studi e ricerche dedicato a questo nuovo e affascinante medium, che ospiterà ogni genere di attività e iniziative per coniugare svago e cultura e creare un polo di attrazione per tutti gli appassionati.
Vigamus è stato anche l'esclusiva vetrina di lancio di WRC 3 FIA World Rally Championship sviluppato e pubblicato da Milestone, che sono stati presentati alla stampa e al pubblico durante la due giorni di inaugurazione del Museo del Videogioco. Il titolo, ultimo capitolo della serie ufficiale dedicata al campionato mondiale WRC, sarà, inoltre, a disposizione del pubblico per un certo periodo con postazioni di gioco e una straordinaria mostra che narrerà tutti i retroscena di realizzazione di un prodotto che rappresenta l'eccellenza italiana in fatto di videogiochi.
VIGAMUS è anche una mostra permanente: ospiterà al suo interno una mostra con oltre 250 pezzi esposti e più di 65 pannelli illustrati (in lingua italiana e inglese), che ripercorrerà la storia del Videogioco, inoltre ne promuoverà la cultura grazie a seminari e convegni e una mostra realizzata in collaborazione con la Facoltà di Scienze MMFFNN dell'Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” dal titolo “I volti del passato nelle immagini del futuro”.
Grazie a un'area interattiva, si potrà inoltre toccare con mano i titoli che hanno fatto la storia del videogioco e dare anche uno sguardo al futuro attraverso le nuove tecnologie del gaming che entreranno gradualmente nella case degli italiani con il passare dei mesi. Uno dei pezzi più pregiati del Museo è sicuramente i master disk di Doom, offerti gentilmente da id Software.Il Museo ripercorrerà 54 anni di storia del videogioco, dal 1958 al 2012, ed esporrà 14 opere d'arte, tra cui 8 autoritratti (pezzi unici) rappresentanti i più significativi autori di videogiochi a livello mondiale.
I prezzi di accesso al museo? In linea con quelli delle altre strutture: al di là delle promozioni per i gruppi e per la possibilità di usufruire di visite guidate, Vigamus sarà visitabile pagando un biglietto d'ingresso di 8 euro che può scendere fino a 5 euro per i giovani (fino a 14 anni) e per gli anziani (oltre i 65 anni). I bambini fino a 5 anni, che potrebbero anche non essere del tutto digiuni a livello di videogiochi, potranno entrare gratuitamente.

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