Il convegno

Ogni anno in Italia oltre 4mila casi di malattia tropicali neglette: conoscerle per evitarle

A Negrar l'incontro internazionale del Gruppo Tecnico Informazione-Educazione-Comunicazione dell’Oms
Un infermiere misura la pressione a un bambino affetto da febbre Dengue
Un infermiere misura la pressione a un bambino affetto da febbre Dengue
Un infermiere misura la pressione a un bambino affetto da febbre Dengue
Un infermiere misura la pressione a un bambino affetto da febbre Dengue

Dalla dengue alla chikungunya, dalla trongiloidosi all’echinococcosi. E poi la malattia di Chagas, di cui l’Italia è il 2° Paese in Europa per diffusione, trasmessa principalmente dalla puntura di insetti simili a cimici: può non provocare alcun disturbo per anni, anche per decenni, così chi ne è colpito non si cura andando incontro a gravissime conseguenze che possono portare anche alla morte.

Sono le malattie tropicali neglette colpiscono nel mondo oltre un miliardo di persone e causano oltre mezzo milione di morti l’anno. E sono presenti anche in Italia, con oltre 4000 casi l’anno, sottostimati rispetto alla reale incidenza, che è almeno 10 volte di più e colloca l’Italia al 4° posto per diffusione dopo Inghilterra, Francia e Germania. Si tratta di un gruppo eterogeneo di 20 malattie molte delle quali a carattere infettivo, causate da virus, batteri, funghi e tossine. Sono malattie ‘dimenticate’ dall’agenda politica e anche dalla ricerca scientifica, ‘invisibili’ all’opinione pubblica e diffuse tra le popolazioni povere e marginalizzate, che vivono in Paesi in via di sviluppo. E arrivano nel nostro Paese in conseguenza della mobilità di persone, cibi, insetti e animali.

 

Un convegno per puntare il faro sulle malattie tropicali

Ecco che per puntare il faro su queste malattie, in occasione della Giornata Mondiale del 30 gennaio, all’Irccs Negrar si terrà un incontro internazionale del Gruppo Tecnico Informazione-Educazione-Comunicazione dell’OMS sulla malattia di Chagas allargando lo sguardo anche sulle malattie tropicali neglette.

La mancata attenzione nei confronti delle patologie infettive ‘dimenticate’ infatti ne favorisce una sempre maggiore diffusione anche in Italia, dove già si sono verificate un’epidemia autoctona di dengue e due di chikungunya e dove nel periodo della pandemia è ‘ricomparsa’ negli anziani la strongiloidosi, una parassitosi a cui è positivo circa l’1% degli over 65 italiani. 

A questo proposito Dora Buonfrate, medico presso il Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali e Direttrice del Centro Collaboratore OMS sulla Strongiloidosi e altre e altre malattie neglette spiega: “Le persone positive al parassita responsabile di strongiloidosi sono in maggioranza anziani che vi sono venuti in contatto nei decenni scorsi, camminando a piedi scalzi in campagna o toccando terriccio contaminato da feci umane, due evenienze oggi molto meno probabili. I sintomi possono essere banali come un semplice prurito, ma se il paziente è immunodepresso la malattia può peggiorare fino a diventare fatale”.

La Giornata mondiale e l’incontro all’IRCCS di Negrar hanno proprio lo scopo di aumentare le conoscenze sulle malattie ‘invisibili’ e ‘dimenticate’, che sono provocate da agenti differenti (virus, batteri, parassiti) ma sono accomunate dall’essere più diffuse in zone povere, specialmente tropicali, con scarse risorse. “Tuttavia proprio la pandemia ci ha insegnato che la salute e la malattia oggi sono da considerare fenomeni globali: una patologia presente in una parte del mondo può rapidamente ‘viaggiare’ e raggiungere qualsiasi altro luogo grazie alla mobilità di persone, cibi, animali e con l’aiuto del cambiamento climatico – aggiunge Federico Gobbi, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali dell’IRCCS Negrar  

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