Scienza & Tecnologia

Domenica il volo in orbita di Branson, inizia l'era del turismo spaziale

Conto alla rovescia per il volo suborbitale di Richard Branson, il miliardario fondatore della Virgin Galactic, previsto alle 15 italiane di domani, domenica 11 luglio, che batte per 9 giorni l’impresa analoga del suo diretto concorrente Jeff Bezos, che il 20 luglio partirà con la sua New Shepard.  A bordo ci saranno i piloti Dave MacKay e Michael Masucci, l'istruttrice Beth Moses, l'ingegnere Colin Bennett e la vicepresidente della Virgin per gli Affari governativi e la ricerca Sirisha Bandla.

«Sono sempre stato un sognatore» ha twittato Richard Branson nei giorni scorsi. «Sarà quello il momento in cui trasformerò il sogno in realtà» ha scritto riferendosi al volo di domani.

In nessuno dei due casi sarà un volo fra le stelle: entrambi raggiungeranno lo spazio, ma intersecando la loro traiettoria con quella dell’atmosfera per poi rientrare a Terra. Insieme, però, segnano un cambiamento radicale nel turismo spaziale, che ha debuttato esattamente 20 anni fa con Denni Tito, un miliardario proprio come Branson e Bezos. La differenza è nel fatto che gli otto turisti che finora sono andati nello spazio lo hanno fatto come ospiti di missioni istituzionali, mentre Branson e Bezos sono imprenditori che volano con un loro mezzo privato, ospitando dei passeggeri.

 

Il turismo spaziale resta un divertimento che solo in pochi possono
permettersi (secondo stime recenti il costo di un biglietto potrebbe aggirarsi fra 250.000 e 500.000 dollari), ma queste missioni sono il primo passo verso qualcosa di diverso, che nel giro di pochi anni potrebbe rendere i voli suborbitali più comuni e accessibili.

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