COLLIO

Dalla mungitura fino alla tavola
Nostrano Valtrompia in vetrina

di Edmondo Bertussi
Musica, folclore e capi in passerella San Colombano celebra domenica i bovini dell'esclusiva razza Bruna Dal loro latte nasce il formaggio Dop
Le vacche di  razza Bruna Valtrumplina in vetrina a San Colombano
Le vacche di razza Bruna Valtrumplina in vetrina a San Colombano
Le vacche di  razza Bruna Valtrumplina in vetrina a San Colombano
Le vacche di razza Bruna Valtrumplina in vetrina a San Colombano

L'hanno ribattezzata la vetrina dell'orgoglio zootecnico bresciano. E in effetti, la rassegna dedicata alla Bruna Valtrumplina sublima tradizione e moderne eccellenze della filiera casearia.
L'appuntamento è fissato per domenica a San Colombano di Collio sul grande spiazzo al Naanì, messo a disposizione dalle famiglie Rambaldini e Nicolini. La fiera si aprirà alle 8.30 sotto l'egida del Consorzio Nostrano Valtrompia e sotto la supervisione degli organizzatori Fausto Piotti, Alberto Lazzari, Silvio Zanini che nel 2012 in veste di presidente del Comitato, ha ultimato l'iter per il riconoscimento europeo della Dop del Nostrano Valtrompia. Dal marzo 2014, il formaggio è tutelato dal Consorzio guidato da Mauro Beltrami. La Dop ha rivitalizzato con la qualità la razza bruna valtrumplina che avrebbe rischiato un lento ma inesorabile declino. Il disciplinare europeo prescrive la produzione del formaggio con almeno il 90% di latte munto dalle vacche del ceppo storico introdotto dalla Svizzera in valle nel 1850. La secolare originalità della produzione è comprovata da documenti risalenti al 1566.
ATTUALMENTE in Valle ci sono circa 1200 capi di Bruna Valtrumplina. La produzione è per ora di nicchia tra le 2.500 e le 3 mila forme di pezzatura compresa fra gli 8 ei 18 chilogrammi di peso. Ma proprio i piccoli numeri sono sinonimo di genuinità come emerge dal disciplinare dell'ente di certificazione Csqa che ne ha monitorato luoghi e fasi della lavorazione dalla stalla alla stagionatura con definitiva marchiatura. La rassegna sarà festa di chi ha resistito in questi anni sull'alpe e di giovani che credono nel futuro della agricoltura montana. Alla vetrina parteciperanno 17 allevamenti con una cinquantina di capi selezionati. In un padiglione ci sarà spazio per sei allevamenti di caprini, a ricordare altri rinomati prodotti della valle «non gallonati» ma con certificazioni locali. E' una occasione di incontro e confronto di esperienze tra aziende con capi in stalla almeno da sei mesi, portati in esposizione. Saranno esaminati da un giudice dell'Associazione nazionale allevatori razza bruna. In palio anche tre campanacci da capo mandria offerti dalle famiglie di allevatori scomparsi Marino Zubani, Diego Gallia e Mariangela Poli.
Dopo la mattinata di sfilate di capi, il pomeriggio di animazione e degustazioni sarà aperto alle 14,30 dal concerto folk dei Malghesetti.

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