Monte Manos, ciaspolata con panorama fantastico

di Fausto Camerini
Sulla panoramica cresta del Monte Manos nell’entroterra gardesano
Sulla panoramica cresta del Monte Manos nell’entroterra gardesano
Sulla panoramica cresta del Monte Manos nell’entroterra gardesano
Sulla panoramica cresta del Monte Manos nell’entroterra gardesano

Nuova proposta con le ciaspole per salire alla croce sulla vetta del Monte Manos, una delle più frequentate montagne dell'entroterra gardesano. Dal Passo San Rocco alla Cocca Manos si segue la descrizione pubblicata la scorsa settimana. Già qui il panorama è fantastico con il Monte Pizzoccolo, lo Zingla e la lontana pianura padana. Dalla larga sella ci si porta a destra e si inizia la salita sulla ripida cresta est del Monte Manos da affrontare con attenzione. Il paesaggio si allarga sempre di più: appaiono il granitico Carè Alto, il Monte Cadria Re delle Alpi di Ledro, il Monte Altissimo di Nago, le Dolomiti di Brenta e, oltre la pianura, la lunga fila degli Appennini. Si supera una poco pronunciata anticima a circa quota 1.450 oltre la quale dopo un breve tratto semipianeggiante si riprende a salire, ma con pendenze meno ripide delle precedenti. In breve siamo sulla cima dove alle montagne già citate si aggiungono Corna di Savallo, Monte Guglielmo, Monte Muffetto, Corna Blacca e Dosso Alto, Dosso dei Galli con i suoi radar militari, Punta Setteventi, Monte Molter e i contrafforti meridionali dell'Adamello con il Monte Frerone, il Cornone di Blumone e il Monte Bruffione. Poi la catena del Monte Baldo, il lago di Garda ad est ed il lago d'Idro ad Ovest. Si può tornare dal medesimo itinerario di salita oppure con un largo e divertente giro. Dalla croce di vetta scendiamo per qualche decina di metri lungo la cresta Ovest Nord Ovest per poi piegare leggermente a sinistra e scendere lungo il versante Ovest della montagna puntando alla visibile vecchia casermetta della Guardia di finanza di quando questa era zona di confine tra il Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico. Dalla casermetta si segue la traccia innevata del sentiero estivo (se non si vede la traccia procedere senza perdere troppa quota in direzione sud). Sotto si vede, circondato dai boschi, il Santuario della Madonna di Riosecco. Si raggiunge così la traccia della stradina che sale da Coccaveglie e che d'inverno è percorsa anche da motoslitte. La si segue a sinistra e, con un piacevole percorso semipianeggiante costeggiamo a mezzacosta il versante meridionale del Monte Manos ritornando a Cocca Manos da dove scendiamo a Passo San Rocco lungo il medesimo percorso di salita.

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