Arrampicata sull’aerea vetta del Pizzo Badile camuno

di Andrea Ravarini
Il Bivacco della Fasa stretto tra le pareti rocciose
Il Bivacco della Fasa stretto tra le pareti rocciose
Il Bivacco della Fasa stretto tra le pareti rocciose
Il Bivacco della Fasa stretto tra le pareti rocciose

Nella media Valcamonica, di fronte alla Concarena, si riconosce facilmente la sagoma del Pizzo Badile, con la caratteristica forma a pala da cui prende il nome: pur non presentando le difficoltà alpinistiche dell'omonimo picco granitico della Val Bregaglia, la sua cima è raggiunta da un'interessante ferrata, con un avvicinamento forse più impegnativo della via stessa. Nella parte alta dell'abitato di Cimbergo, in corrispondenza di un tornante, sulla destra si stacca una stretta stradina che conduce alle Baite del Volano. A un bivio presso la Santella del Ponte del Sergio, sulla destra si trovano due aree dove parcheggiare. Imboccata in salita la strada di destra in breve raggiungiamo la splendida conca del Volano e il Rifugio De Marie. Si attraversa il prato verso la cappella dove inizia il sentiero 77 che, superate un paio di aree pic-nic, risale nel bosco il versante settentrionale del Pizzo Badile. Al cartello che indica il bivio per Malga Marmor, proseguiamo dritti attraverso fitti cespugli di ontano, fino a una lastra rocciosa che si rimonta sfruttando una comoda fessura. Lungo il sentiero si dovranno superare poi diversi balzi rocciosi, talvolta aiutati da staffe metalliche. Oltrepassati un canalino (senza farsi ingannare da alcune tracce verso sinistra) e una placca appoggiata, dove è comunque presente una lasca catena, si raggiunge la base della «Fasa», una spessa fascia di tonalite che si incunea tra gli strati di calcare che costituiscono il corpo principale del Pizzo Badile. Qui, in una spaccatura tra le rocce, c'è un ricovero d'emergenza, dedicato a Mario Donati del CAI Cedegolo. La ferrata è stata risistemata nel 2016 nell'ambito di un progetto regionale in collaborazione con il Collegio delle Guide Alpine lombarde: le guide Zampatti e Parolari hanno sostituito gli ancoraggi e attrezzato il traverso dal bivacco sino al precedente attacco della via, scelta particolarmente utile a inizio stagione, facilitando l'attraversamento di alcuni esposti canali in cui la neve rimane più a lungo. La via risale la parete rocciosa, mai troppo verticale e sempre ben appigliata, consentendo una divertente arrampicata: il consiglio è quindi di utilizzare il cavo solo per l'assicurazione e non per la progressione, quanto meno in salita. Il tratto attrezzato termina una volta sbucati sulla cresta sommitale, che si segue sino alla vicina croce di vetta.

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