Ascesa al Corno dei
Tre Signori: grandi
emozioni per pochi eletti

Il  Corno dei Tre Signori
Il Corno dei Tre Signori
Il  Corno dei Tre Signori
Il Corno dei Tre Signori

Lassù si incontrano i confini delle provincie di Brescia, Sondrio e Trento: confini che un tempo erano della Svizzera, del Ducato di Milano e della Repubblica di Venezia. Quella elegante montagna si chiama Corno dei Tre Signori. Una delle più belle delle nostre montagne è meta di una splendida ascensione scialpinistica riservata agli esperti ben allenati in quanto abbastanza lunga e faticosa. Una gita da effettuarsi con condizioni di neve sicura e con buona visibilità perchè sui Piani di Ercavallo, in caso di nebbia, soprattutto al ritorno, ci possono essere problemi di orientamento. Da Pezzo si sale in auto alle Case di Viso: se la strada non è aperta la salita richiede una ulteriore oretta. Si passa attraverso le caratteristiche costruzioni delle Case di Viso e seguendo la traccia di una stradina si sale allo spiazzo che ospita il parcheggio estivo. Lasciando a destra le tracce che salgono al rifugio Bozzi si continua in direzione Nord, sempre sulle tracce di una stradina, superando più avanti, su un ponticello, il torrente di fondovalle. Si sale sulla destra idrografica del vallone e si raggiunge la Malga Forgnuncolo che può costituire un ricovero di emergenza. Si sale per un tratto verso Ovest raggiungendo un primo ripiano da dove si piega a destra (Nord). Si superano una serie di gradoni successivi detti Scale di Ercavallo e si raggiunge una successiva vasta conca, la Piana di Ercavallo dominata dalle scure rocce rosso-brunastre della omonima montagna. Il Corno dei tre Signori, la nostra meta, ci osserva severa dalla testata della valle. Ci si sposta gradatamente in direzione della vetta della montagna sino ad arrivare, dopo un ultimo tratto più ripido, al di sotto della rocce della cresta Sud. Si segue la base della cresta Sud arrivando all'imbocco di un ripido canalino dove si abbandonano gli sci. Si risale il canalino arrivando ad una aspra bocchetta al di là della quale appare, magnifica, la Punta San Matteo. Ci troviamo a poche decine di metri dalla vetta, all'inizio di quella lunga cresta Est che raggiunge la Punta di Ercavallo. Si attaccano le rocce di sinistra in inverno rese più stabili dal gelo e si prosegue sulla cresta. Superato un verticale muretto d’una decina di metri con passaggi di primo grado si continua sulla cresta ora più appoggiata e semplice raggiungendo la panoramica sommità. •

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