Ciaspolata al Monte Castelberto: un ottimo panorama

di Fausto Camerini
La catena del Monte Baldo dall'altopiano dei Lessini
La catena del Monte Baldo dall'altopiano dei Lessini
La catena del Monte Baldo dall'altopiano dei Lessini
La catena del Monte Baldo dall'altopiano dei Lessini

Una bella ciaspolata sulle bianche distese innevate dell'altopiano dei Lessini porta gli escursionisti sulla cima di Monte Castelberto, una vetta non altissima ma che offre uno spettacolare panorama. Una escursione abbastanza facile, adatta anche a chi inforca le ciaspole per la prima volta, senza eccessivi dislivelli: richiede un discreto allenamento e, in caso di nebbia, una buona capacità di orientamento soprattutto nel tratto prima di giungere alla cima da Malga Lavacchione in poi. Ma vediamo il percorso. Da Verona passando per Erbezzo, oppure direttamente dal fondo della Val dell'Adige, si raggiunge il Passo delle Fittanze, punto di partenza di piste di sci di fondo con punto di ristoro. Siamo al confine tra il Trentino e il Veneto. Qui si parcheggia l'auto e si procede per circa mezzo chilometro a lato della pista di fondo. Quando questa volge decisamente a Est la abbandoniamo, pieghiamo a sinistra entrando in Trentino e, lungo un pendio in leggera discesa, costeggiamo verso Nord un boschetto. Passiamo a destra di una depressione che ci separa dalla vicina Malga Maia e, poco più avanti, a circa quota 1305, si incontra la traccia innevata del sentiero che sale dalla Val dell'Adige: qui pieghiamo a Est entrando in un boschetto di aghifoglie, attraversiamo un canaletto e riprendiamo a procedere verso Nord raggiungendo uno spazio aperto dove sorge Malga Lavacchione (o Lavachione). Lasciata a sinistra la malga proseguiamo ora verso Est entrando nuovamente in un boschetto che copre il fondo di un valloncello. Lo si risale sulla destra (sinistra idrografica) e, al suo terminare, a quota 1.554 metri, a Est della Malga Revoltel. Qui prendiamo la direzione Nordest e passiamo accanto alle caratteristiche sfingi che si ergono sopra le nevi. Esse cono caratteristiche e strane formazioni rocciose, dalle forme quasi surreali col loro colore rosato, che costellano qua e là l'intero altopiano dei Lessini. Ci troviamo al di sotto del pendio di Malga Coe di Ala; lo risaliamo dove è più agevole e raggiungiamo la malga. Davanti a noi si stende la dorsale meridionale della nostra meta: puntiamo decisamente a Est e, in breve, rientriamo in Veneto e raggiungiamo la dorsale dove d'estate corre una stradina sterrata, ora nascosta dalla bianca coltre. La seguiamo a sinistra, in direzione nord, ed in breve raggiungiamo la cima del Castelberto. Si torna per l'itinerario che descriveremo la prossima settimana.

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