Cime Laste e Mandriolo, al vecchio confine con l’Austria

di Fausto Camerini
Panorama dalla Bocchetta Larici (MonkyFoto)
Panorama dalla Bocchetta Larici (MonkyFoto)
Panorama dalla Bocchetta Larici (MonkyFoto)
Panorama dalla Bocchetta Larici (MonkyFoto)

Il limite settentrionale dell'Altopiano di Asiago scende a precipizio con rocce, impervi boschi, selvaggi canaloni, verso la sottostante Valsugana dove scorre, a volte placido, a volte tumultuoso, il fiume Brenta. Una lunga serie di vette si stende a fare da confine a quello che viene chiamato anche Altopiano dei Sette Comuni. Alcune di queste vette le abbiamo già visitate. Oggi andiamo a conoscerne altre, la Cima Laste e la Cima Mandriolo detta anche Costalta, con un bel giro ad anello che parte dal Rifugio Larici (telefono 349683549). Da Asiago, superata la località Ghertere si sale a destra per la strada asfaltata della Val Renzola sino all'ampio parcheggio davanti al rifugio. Da qui alcune frecce indicano un sentiero per Bocchetta Larici che sale nel prato e, subito, supera un cancello. Si continua nel prato, si attraversano alcuni boschetti. Più su gli alberi si fanno meno radi e il cammino meno ripido. Un'ultima radura e si raggiunge Bocchetta Larici dove lasciamo a sinistra il sentiero per l'omonima cima. Il sentiero corre ora in falsopiano poco sotto il crinale con una bella vista sulle ondulate montagnole prative costellate da malghe e stradine e sull'aspro e roccioso versante Nord del Monte Verena, teatro durante la Grande Guerra di feroci scontri tra italiani e austriaci. Che contrasto con l'altro versante del Monte Verena troppo pieno di impianti di risalita che ne fanno uno dei posti più brutti dell'altrimenti fantastico Altopiano di Asiago. Alle nostre spalle, oltre l'intaglio della Bocchetta Larici e oltre l'omonima cima si stagliano contro il cielo le rocce di Cima Dodici e di Cima Portule. Il sentiero erboso prosegue in direzione Ovest; passa poco discosto dalla Cima Laste raggiungibile con una deviazione di poche decine di metri. Il suo nome non appare sulle carte e in realtà è un pochissimo elevato e molto allungato dosso erboso e in parte occupato dai pini mughi che verso Nord scende a picco sulla Val Paradiso, una delle tante convalli della Valsugana. Dalle praterie di Cima Laste ci si infila nel bosco con un sentiero che in moderata pendenza scende a una bocchetta senza nome a circa quota 1830. Si continua nel lussureggiante bosco (da queste parti piove spesso), quasi sempre poco sotto la linea di cresta sull'evidente sentiero che, con alcuni saliscendi arriva alla Bocchetta Manazzo. La descrizione continua la prossima settimana.

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