In vetta alla Grignetta lo sguardo arriva fino al Cervino

di Andrea Ravarini
Dalla vetta della Grignetta il panorama verso Lecco e il lago di Garlate
Dalla vetta della Grignetta il panorama verso Lecco e il lago di Garlate
Dalla vetta della Grignetta il panorama verso Lecco e il lago di Garlate
Dalla vetta della Grignetta il panorama verso Lecco e il lago di Garlate

La scorsa settimana abbiamo raggiunto il rifugio Rosalba, abbarbicato sulla cresta occidentale della Grignetta, al colle del Pertusio. L’alpinista milanese Davide Valsecchi nel 1906 donò la prima piccola struttura in legno alla sezione del CAI di Milano, di cui anni dopo sarebbe anche diventato presidente. Il rifugio fu così dedicato alla figlia Rosalba. Da qui raggiungeremo la vetta della Grigna Meridionale percorrendo il sentiero che porta invece il nome della moglie di Valsecchi: Cecilia. Imboccato il segnavia n. 10 torniamo al Colle Garibaldi, per portarci sul versante della selvaggia Val Scarettone e raggiungere, con qualche tratto attrezzato e un breve canalino in discesa, il Colle Valsecchi (completando così i toponimi dedicati alla famiglia...) dove si congiunge anche il percorso originale della Direttissima. Poco dopo, a sinistra si stacca un sentiero che porterebbe in vetta attraverso il Canalino Federazione, noi invece proseguiamo tenendo leggermente la destra, abbassandoci al di sotto della cresta Segantini (lungo la quale si sviluppa una delle classiche vie alpinistiche della Grigna) per affrontare una serie di sali scendi tra le rocce calcaree con tratti attrezzati. Superata una paretina piuttosto ripida ma con ottimi appigli e catene ben posizionate, in breve si raggiunge il bivio con la via normale che sale dalla Cresta Cermenati. Qui termina il sentiero Cecilia e anche la parte più impegnativa del percorso: rimangono da superare un ampio canalone e un salto di roccia, che si può anche affrontare qualche metro a destra delle catene, con alcuni divertenti passaggi di arrampicata. Raggiungiamo così la vetta, dominata dalla grande croce riempita di pietre e, soprattutto, dalla strana presenza del Bivacco Ferrario, un metallico ricovero di emergenza che ricorda i moduli LEM delle missioni spaziali Apollo... Verso ovest si distinguono tutte le principali cime del Monte Rosa, alle cui spalle sbuca la parte alta dell’inconfondibile sagoma del Cervino e poi i «quattromila» del Mischabel e dell’Oberland Bernese; a est invece le montagne «di casa»: Guglielmo, Maddalena e le pendici del Colle Cidneo. Per il rientro si può optare per la più semplice Cresta Cermenati (Zaino in Spalla n. 653 del 13/05/2010) o per la più impegnativa Cresta Senigaglia (Zaino in Spalla n.652) da cui si scende al rifugio Soldanella per poi ritornare ai Piani Resinelli.

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