L’orrido di Zorzino è
da capogiro il lago d’Iseo
un puntino sul fondo

Le pareti verticali dell’orrido
Le pareti verticali dell’orrido
Le pareti verticali dell’orrido
Le pareti verticali dell’orrido

Il Bogn (o Orrido) di Zorzino è una spettacolosa ansa del Sebino circondata da una muraglia circolare di rocce a lastroni verticali che regalano un'atmosfera di mistero. Passando in auto lungo la Sebina bergamasca non si ha il tempo di ammirarne la potenza perchè non ci si può fermare. Il giro che proponiamo parte dalle sponde del lago e risale un pochissimo frequentato sentiero che s'innalza sopra l'orrido offrendone inconsuete visioni e continua sino al panoramicissimo poggio che ospita la chiesetta di San Defendente. Si parte da Riva di Solto. A Nord si trova un parcheggio da dove si cammina sulla pista ciclopedonale che costeggia il lago e, sul percorso della vecchia strada (vietato alle auto), superata una galleria, si arriva all'incredibile anfiteatro dell'orrido di Zorzino. Viene spontaneo pensare a quali immani forze siano state necessarie a sollevare verso l'alto e raddrizzare quegli strati rocciosi che milioni di anni erano in posizione orizzontale. Qui purtroppo bisogna percorrere la statale per circa 300 metri sino a che, sulla sinistra, vediamo una santella da dove parte un sentiero poco visibile (segnato in nero sulla carta Ingenia). Ci si infila su questo sentiero che appena più avanti diventa evidente. Vecchissimi radi segni rossi e qualche segno azzurro segnano il percorso che comunque è facilmente individuabile. Stiamo risalendo il ripido bosco alla sinistra dell'orrido e a tratti il sentiero ne costeggia il bordo offrendoci la vista dall'alto di questa straordinaria bellezza naturale. Continuando nel bosco ci si immette, a quota 475, su un largo sentiero segnalato in biancorosso che seguiamo a sinistra arrivando ad un panoramico roccolo oltre il quale una stretta stradina ci porta ad un successivo bivio. Lasciamo a sinistra la stradina le indicazioni per Solto Collina e prendiamo a destra. La stradina termina poco dopo vicino ad una recinzione e ad un poggio da dove possiamo ammirare il Monte Guglielmo e la Corna Trentapassi. A sinistra della recinzione sale il sentiero che rimonta il brullo pendio: sotto di noi lo specchio del lago si allontana sempre di più. Un ultimo tratto ci deposita alla chiesetta di San Defendente dove troviamo tavoli e panche che invitano al riposo e alla contemplazione. Si torna sul medesimo percorso o con la descrizione della prossima settimana. •

Suggerimenti