La piacevole ciaspolata da Capovalle al Monte Carzen

Il Monte Carzen con la catena del Monte Baldo sullo sfondo
Il Monte Carzen con la catena del Monte Baldo sullo sfondo
Il Monte Carzen con la catena del Monte Baldo sullo sfondo
Il Monte Carzen con la catena del Monte Baldo sullo sfondo

Una piacevole ciaspolata ci porta da Capovalle alla vetta del Monte Carzen, nelle montagne dell'entroterra gardesano. È una escursione da fare in pieno inverno in quanto la neve resta a lungo solo sul tratto iniziale che porta a Cocca Manos ma poi, data l'esposizione, tende ad andarsene alla svelta. È un itinerario anche abbastanza sicuro dal pericolo delle slavine. Si parte dal Passo di San Rocco, nei pressi di Viè, frazione di Capovalle. Qui si dipartono due stradine ma le indicazioni escursionistiche sono all'inizio inesistenti. Prendiamo la stradina di destra e saliamo sino alla sinistra d'un fienile dove la stradina termina. Seguiamo ora il tracciato del sentiero estivo numero 471 (segni biancorossi sugli alberi e frecce dell'ippovia Adamello-Garda) e, dopo un tratto a mezzacosta nel bosco, saliamo con pendenza più decisa e con diversi zigzag. Se la neve non è molta è agevole seguire la linea del sentiero (non raramente ci sono anche tracce di passaggio) altrimenti è necessaria capacità di orientamento. In ogni caso si tiene la direzione Sud sino a uscire dal bosco e sbucare al sole della larga sella detta Cocca Manos, a poca distanza dal Fienile del Veronese. Qui transita anche una stradina percorsa in inverno (purtroppo) dalle rumorose e pericolose motoslitte. La seguiamo verso sinistra superando il Fienile del Veronese ed aggirando a Sud la modesta Cima Ingorello; superiamo i Fienili del Los e arriviamo ai piedi del Monte Carzen. Qui abbandoniamo la traccia della stradina e ci spostiamo verso sinistra mettendo piede sul crinale occidentale della nostra meta. Risaliamo senza percorso obbligato il largo e non troppo ripido crinale circondato da rada vegetazione mentre un favoloso panorama ci offre nuove montagne ad ogni passo successivo. Arrivati sulla larga sommità la vista è stupenda: uno scorcio del Lago di Valvestino, il vicino Monte Stino e le più lontane montagne dell'Adamello, la catena del Monte Baldo e il caratteristico profilo del Monte Pizzoccolo; verso occidente lo sguardo corre verso le Prealpi Bresciane dove si riconoscono tra le altre il possente Monte Guglielmo e la turrita Corna Blacca. Si torna lungo il medesimo itinerario di salita. Una volta giunti a Cocca Manos chi non fosse ancora sufficientemente stanco può continuare e salire sino alla croce del Monte Manos per l'itinerario che descriveremo la prossima settimana.

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