Lago di Ledro, un finale in sella rilassante e suggestivo

di Fausto Camerini
Il Lago di Ledro e, sullo sfondo, si può vedere anche il Monte Cadria
Il Lago di Ledro e, sullo sfondo, si può vedere anche il Monte Cadria
Il Lago di Ledro e, sullo sfondo, si può vedere anche il Monte Cadria
Il Lago di Ledro e, sullo sfondo, si può vedere anche il Monte Cadria

Continuiamo questa settimana la descrizione del giro del Lago di Ledro in mountain bike. Con Zaino in Spalla di lunedì scorso eravamo arrivati a Mezzolago ad imboccare via Belvedere che, dopo un panoramico percorso alto sul lago, ci deposita sulla strada statale. La si attraversa infilandoci dall'altro lato sulla ciclabile (attenzione ai tanti pedoni che in estate e nei fine settimana la affollano) e si attraversa la Spiaggia di Besta dominata dalla omonima Parete dove si snodano alcune impegnative vie di arrampicata. Si arriva così a Molina di Ledro dove, nei pressi del Museo delle Palafitte (consigliata una visita), lasciamo a sinistra la statale che scende a Riva e proseguiamo a destra costeggiando il lago sopra il quale, verso Ovest, si notano le imponenti forme del Monte Corno. Si percorre, facendo attenzione alle auto, un tratto della strada provinciale, alti sulle azzurre acque e si arriva al bivio di Pur. Chi volesse allungare la pedalata di 3/4 chilometri può spingersi, su strada asfaltata, sino a Malga Cita e alle praterie e ai boschi dei Piani di Pur. Dal bivio di Pur provenendo da Molina si prende a destra la via Val Maria continuando a costeggiare il lago sulla strada asfaltata. Una breve salita e, lasciata a sinistra la strada asfaltata che continua a salire, si prende a destra, in discesa, una strada sterrata (frecce itinerario 729). Inizia qui il tratto più rilassante e suggestivo dell'intero percorso: la stradina prosegue a mezzacosta, semipianeggiante, immersa nell'ombra degli alti alberi mentre allo nostra destra la vegetazione e i caratteristici colori d'un azzurro vivo delle acque del lago regalano scorci insoliti ed affascinanti con combinazioni di forme e tonalità tra rami, tronchi e riflessi delle acque, che non possono non colpire: obbligatorio qui avere una buona macchina fotografica (che è ovviamente molto meglio del telefonino). Sul percorso, fresco anche d'estate, alcune panchine sembrano invitare al riposo e alla contemplazione. Terminato il tratto sterrato ci si ritrova sulla strada asfaltata nei pressi del campeggio di Pieve di Ledro. La si segue a destra; si lasciano a sinistra un paio di indicazioni delle piste ciclabili che risalgono verso Bezzecca e Tiarno e raggiungiamo la strada statale. La attraversiamo e ci ritroviamo, fine delle nostre fatiche, al parcheggio di Pieve di Ledro da dove eravamo partiti.

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