Malga Craper raddoppia
le emozioni con una
tappa extra al Pizzo Mortaio

La Malga Craper di Valdaione
La Malga Craper di Valdaione
La Malga Craper di Valdaione
La Malga Craper di Valdaione

Con la descrizione della scorsa settimana, nel cuore del Massiccio delle Tre Valli Bresciane, eravamo arrivati alla sommità della più alta delle due cime del Dosso della Fiora, la cima sudest. Vista anche la brevità dell'escursione nulla vieta di bissare le ascese: salire anche sulla cima nordovest comporta allungare il percorso di non più di un quarto d'ora.

Dalla sommità più elevata si torna velocemente alla Sella dell'Auccia. Sotto di noi è visibile la prossima meta: la Malga craper di Valdaione. Alla sella lasciamo a sinistra il sentiero da cui eravamo saliti e seguiamo una freccia che indica di scendere a nord (versante di Valdaione). Il sentiero è abbastanza ripido, a tratti evanescente in mezzo ad erbe alte e arbusti con qua e là massi affioranti; attenzioni ad eventuali scivolate in caso di erba bagnaya. Nulla però di particolarmente difficile: facendo attenzione alle segnalazioni di vernice biancorossa e ai paletti segnaletici opportunamente piantati tra la vegetazione si giunge sul fondovalle dove, scavalcato un ruscelletto si arriva ad una strada sterrata ed alla Malga Craper di Valdaione. Sulla carta Ingenia la malga è indicata anche come bivacco ma tutti i locali sono sempre stati trovati chiusi. L'indicazione «bivacco Valdaione» la si trova anche su alcuni cartelli della zona: quando la malga è stata ristrutturata c'era l'intenzione di riservare a bivacco un locale sempre aperto ma poi non se ne è fatto niente. Sarebbe ovviamente opportuno cambiare le segnalazioni che potrebbero indurre qualcuno in errore.

La stradina sterrata sulla quale siamo sbucati collega la malga alla Malga Cogolo e a Campolaro per arrivare ai quali si scende a sinistra. Dall'altro lato della malga, parte un sentiero che, con un giro segnalato passa dal Craper d'Arcina e torna sulla strada Maniva-Crocedomini. Noi saliamo a destra lungo la strada, che serpeggia alla base del Dosso della Fiora e torna ai pressi della sella tra questo e la Punta dell'Auccia dove eravamo transitati all'andata. Lasciamo a destra la stradina che porta alla Malga Ravenola Soliva e continuiamo la salita; in breve si torna così al Goletto del Giogo della Balla. Qui, chi non fosse ancora stanco, può salire in pochissimi minuti, tra erba e pietre, al Pizzo Mortaio, così chiamato perchè durante la Grande Guerra vi era installato un mortaio.

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