Nel massiccio
del Pasubio tra
i segni della Grande Guerra

Verso la Bocchetta delle Corde, a sinistra la cresta del Roite
Verso la Bocchetta delle Corde, a sinistra la cresta del Roite
Verso la Bocchetta delle Corde, a sinistra la cresta del Roite
Verso la Bocchetta delle Corde, a sinistra la cresta del Roite

«Che tu sia il benvenuto nel regno della pozza»: questa frase scolpita su un enorme masso (Sassom) ci accoglie lungo l’itinerario che andremo a percorrere all’interno del massiccio del Pasubio, al centro di sanguinosi combattimenti nel corso della prima guerra mondiale: un fronte terribile in cui gli aspetti peggiori del conflitto di montagna, come freddo e valanghe, si univano al logoramento della guerra di trincea e al lavoro sotterraneo della guerra di mina. Tutto il massiccio porta i segni di quegli eventi: trincee, gallerie e resti si trovano ovunque. La superficie è spesso martoriata dai crateri delle bombe. Le strade costruite per accedere al fronte, oggi sono apprezzati itinerari escursionistici, tra tutte la famosa Strada delle 52 gallerie. L'itinerario, adatto a tutte le stagioni, ma che qui descriveremo con le ciaspole in veste invernale, si sviluppa nel versante trentino del massiccio. Seppur percorribile in giornata, è consigliato spezzarlo in due tappe, così da poter apprezzare al meglio la cucina del Rifugio Lancia. Da Rovereto (Tn) si segue la SP46 che, risalendo la Vallarsa, conduce al Veneto attraverso il passo di Pian delle Fugazze. Superato l’eremo di San Colombano, si svolta a sinistra per Trambileno e si raggiunge Giazzera dove, in caso di innevamento abbondante, la strada viene chiusa; normalmente si può invece parcheggiare dopo circa un chilometro a quota 1210. Il percorso inizia nella faggeta, lungo la strada forestale identificata dal segnavia 101. Dopo pochi minuti incontriamo una mulattiera che sale ripida a sinistra da cui scenderemo al rientro. Proseguiamo lungo la strada, superando prima un cimitero di guerra Austro Ungarico, dove tralasciamo il segnavia 122 che si stacca sulla destra, e il Sassom poi. Approfittando delle tracce che si trovano nel bosco e che consentono alcuni tagli, raggiungiamo l’Alpe Pozza e il Rifugio Lancia. Dal rifugio seguiamo verso Sud l’indicazione per il sentiero estivo 102, tenendoci sulla destra di una profonda dolina. Tra boschi poco fitti e radure raggiungiamo l’evidente intaglio della Bocchetta delle Corde. Verso Ovest, poco sotto di noi, scorgiamo il Corno Battisti, dove il 10 luglio 1916 fu catturato Cesare Battisti, noto patriota e irredentista nonché autorevole geografo. La vista spazia dal Carega al Baldo, dall’Adamello-Presanella fino alle Dolomiti di Brenta. L’itinerario, non è concluso: prosegue la prossima settimana.

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