Piz Chiadin, la terrazza
mozzafiato offre emozioni
extra ai veri esperti

[CROSSHEAD_CO]Il Peralba dal Piz Chiadin
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Continuiamo la descrizione dell'itinerario al Piz Chiadin, o Monte Chiadin o Cjadin: la bella montagna dolomitica dai tanti nomi che domina l'ultimo tratto della Valle del Piave. Con la descrizione della scorsa settimana avevamo superato una abbandonata presa d'acqua ed abbandonati i boschi. Più su anche i mughi si diradano e l'ambiente si fa più selvaggio. La vecchia mulattiera che sale a tratti sta quasi scomparendo ma le segnalazioni sono comunque buone. Si prosegue sul versante meridionale della montagna mentre il panorama s'allarga sempre più ad ogni passo successivo. Dopo una serie di tornanti che rimontano il ripido pendio il sentiero effettua una lunga traversata verso destra alla testata di un vallone erboso. Si riprende quindi a zigzagare guadagnando progressivamente quota, aggirando una paretina rocciosa e raggiungendo una forcella a 2220 metri circa. Appaiono qui, magiche, verso Nord, le montagne che segnano, poco distanti, il confine con l'Austria mentre dall'altro lato della forcella scendono incredibili precipizi solcati da selvaggi canaloni. A destra della forcella si eleva, di dieci metri più bassa della cima occidentale, la rocciosa Cima Orientale di Chiadin. A sinistra continua invece il sentiero segnalato che corre ora, tra affioramenti rocciosi ed erba costellata di colorati rododendri, sulla panoramicissima cresta e ci conduce alla piccola croce della vetta della Cima Occidentale del Monte Chiadin. Davvero imponente e coloratissimo il panorama con il maestoso Monte Peralba con la sue chiare rocce circondato dai suoi satelliti. Poi il Piz Ciadenis ed il Monte Avanzi, il Monte Lastroni, il Cret di Navoz, l'abitato di Sappada. A Est le Alpi Giulia che corrono verso la Slovenia. Verso sud, tra le balze dolomitiche che si ergono sopra la Valle del Piave, le tante cime neppure si contano e tra di esse inconfondibili le Crete di Ciampicolon, il Monte Cimon, la Creta Forata, il Monte Siera, le Terze, il Monte Popera. Alpinisti esperti possono raggiungere anche la Cima Orientale passando in traversata (assolutamente da evitare in caso di erba bagnata) i ripidissimi prati a est della Forcella tra le due cime e poi risalendo, senza percorso obbligato, alla sommità. Lungo l'itinerario non c’è acqua per cui è bene fare un buon rifornimento alla partenza. Si torna sullo stesso percorso dell'andata.

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