Stutzpunkt Preda Busa, dai ruderi bellici al panorama

di Fausto Camerini
Una vista panoramica dallo Stutzpunkt Preda Busa
Una vista panoramica dallo Stutzpunkt Preda Busa
Una vista panoramica dallo Stutzpunkt Preda Busa
Una vista panoramica dallo Stutzpunkt Preda Busa

Terminiamo la descrizione dell'itinerario che ci porta a vagabondare tra i resti delle postazioni di guerra austriache del Monte Corno di Nago. Una gita breve ma che, data la gran quantità di cose da descrivere, ha obbligato a suddividere il racconto in più uscite. Nella precedente pubblicazione eravamo giunti a un poggio panoramico con un piccolo monumento. Poco più in alto, a quota circa 700, un bivio e una freccia (deviazione Gruppo Trincee) indica un'altra variante, anch'essa consigliata: si passa accanto alla restaurata piccolissima palazzina del comandante (che in caso di emergenza può costituire un utile punto d'appoggio) e ci si porta verso il crinale dove si trovano altre postazioni di osservazioni, veri è propri nidi d'aquila scavati nella roccia tutti da esplorare con calma. Tornati al bivio di quota 700 si riprende la salita passando accanto a vecchi depositi militari e caverne. Si raggiunge una strada sterrata (molto frequentata dalle mountain bike) che si abbandona quasi subito per un sentiero sulla destra e si arriva allo Stutzpunkt Preda Busa dove si trova la concentrazione più vasta e interessante di ruderi bellici. Caverne con feritoie, camminamenti, locali per gli alloggi dei soldati, scalinate scavate nella pietra, stretti passaggi tra una roccia e l'altra, posti di osservazione e postazioni di mitragliatrici, postazioni di cannoni. L'escursione può essere allungata sino a Malga Flavel (meno di un'ora di marcia) ma la parte più bella della camminata termina qui. Il ritorno può essere fatto lungo lo stesso percorso di salita oppure con una variante che permette di visitare altre fortificazioni. Sino al Piazzale detto delle Tre Croci l'itinerario è il medesimo della salita. Qui una freccia in legno indica per Nago. Si scende nel bosco e, quasi subito si incontra a sinistra la deviazione per le fortificazioni dell'Ago, tra il bosco e bianchi affioramenti rocciosi. Si continua la discesa ignorando alcuni sentieri secondari sino ad arrivare ad un bivio in vista di una panchina in posizione panoramica. Qui le indicazioni non sono proprio impeccabili; o meglio, non ce ne sono affatto: si prende a destra della panchina un sentiero che scende ancora nel bosco perdendo quota in una valletta sovrastata da muri di rocce strapiombanti. A circa quota 300 ci si immette su una stradina che si segue a destra raggiungendo le prima case di Nago e quindi il parcheggio Coel.

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