Sul Sentiero del Ventrar nel massiccio del Monte Baldo

di Andrea Ravarini
Tra le rocce del sentiero del Ventrar con lo zaino sulle spalle
Tra le rocce del sentiero del Ventrar con lo zaino sulle spalle
Tra le rocce del sentiero del Ventrar con lo zaino sulle spalle
Tra le rocce del sentiero del Ventrar con lo zaino sulle spalle

L’itinerario di oggi ci porta nel massiccio del Monte Baldo, a cavallo tra lago di Garda e Vallagarina, per percorrere il panoramico Sentiero del Ventrar. Da Brentonico raggiungiamo San Valentino, dove si imbocca la strada provinciale del Monte Baldo, conosciuta anche come Strada Graziani, dal nome del generale italiano che la fece costruire durante la I guerra mondiale: a effettuare il lavoro furono i volontari della legione cecoslovacca che avevano disertato le truppe austriache per aiutare l’Italia e che la battezzarono «Strada per Praga». Pochi metri dopo la Bocca di Navene si imbocca sulla destra una piccola strada che, con alcuni tornanti, ci conduce al parcheggio a quota 1.530 metri. Nel boschetto alla nostra destra un cartello segna l’inizio dell’itinerario, spiegando che non si tratta di una via ferrata, ma di un sentiero «naturale» che sfrutta una lunga terrazza sospesa tra le rocce. Il toponimo Ventrar viene fatto risalire al termine ventraia, con riferimento al fatto che in questo punto il fianco della montagna si infossa formando un’ampia rientranza. Il periodo ideale è la primavera, in quanto il percorso, come tanti altri sentieri del Monte Baldo, attraversa pendii e rupi ricchissimi di specie floreali, anche endemiche (esclusive di questo territorio). Il percorso è evidente, su sentiero ben marcato che alterna tratti in discesa con brevi risalite: si incontrano alcuni passaggi un po’ più esposti, ma comunque non impegnativi e attrezzati con cordino metallico. Superato un caratteristico passaggio intagliato tra le rocce, si raggiunge una splendida balconata tra i mughi che si sporge verso il lago di Garda. Al successivo bivio si tralascia il sentiero di sinistra che, a mezza costa, risale direttamente alla stazione d’arrivo della funivia di Malcesine, e si prosegue in discesa fra i prati fino a raggiungere la Località Prai. Da qui, a quota 1.300 metri, in corrispondenza della Baita Prai (ex Rifugio Kira), si stacca sulla sinistra il sentiero 11. Lo imbocchiamo in forte salita e lo seguiamo fin sotto i piloni della funivia. Dopo un ultimo ripido tratto selciato, raggiungiamo la Bocca Tratto Spino e i diversi punti di ristoro presenti. Tenendoci sulla dorsale in direzione Nord, raggiungiamo la Colma di Malcesine, ottimo punto di lancio per i parapendio. Alla destra del punto panoramico, un ripido sentierino in discesa ci riporta al parcheggio.

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