Pescantina

Chiude la macelleria Galvani. Ha una storia lunga 63 anni

di Emanuele Zanini
Daniele Galvani e sua moglie Daniela sotto l’insegna della loro macelleria FOTO PECORA
Daniele Galvani e sua moglie Daniela sotto l’insegna della loro macelleria FOTO PECORA
Daniele Galvani e sua moglie Daniela sotto l’insegna della loro macelleria FOTO PECORA
Daniele Galvani e sua moglie Daniela sotto l’insegna della loro macelleria FOTO PECORA

Un altro pezzo di storia di Pescantina se ne va. Un’altra bottega storica del territorio ha chiuso i battenti. Dopo 63 lunghi anni di attività, in cui era diventata uno dei punti di riferimento di Pescantina e non solo, la macelleria Galvani è arrivata al capolinea. Nei giorni scorsi, in uno strano clima misto di festa, ricordi, nostalgia e tristezza, Daniele Galvani, 62 anni, titolare del negozio di Balconi, situato sulla statale del Brennero, ha servito, affiancato come sempre dalla moglie Daniela, gli ultimi clienti in una giornata speciale in cui, con tanto di buffet come ad una inaugurazione, ha voluto salutare e ringraziare i tanti avventori serviti nei decenni, compreso il vice sindaco di Pescantina Davide Pedrotti.

L’avventura iniziò nel 1959, quando Renzo Galvani, papà di Daniele, aprì una macelleria, a poche centinaia di metri di distanza dall’attuale sede, vicino all’incrocio di Balconi, tra via Brennero e via Ex internati. Daniele iniziò a lavorare a tredici anni a fianco del padre e della mamma Nerina, nel 1973. «Mio papà era uno duro, molto pratico e concreto. Ma mi ha insegnato tanto, dandomi gli strumenti per lavorare e a stare al mondo», spiega Daniele Galvani. Poi tra il 1987 e il 1988 è avvenuto il trasferimento nel negozio attuale. «Abbiamo acquistato quello che al tempo era un rudere. Lo abbiamo sistemato da cima a fondo, facendolo diventare quello che è oggi», spiega ancora il macellaio pescantinese. Nel frattempo il lavoro è aumentato, i clienti pure e l’attività è cresciuta, proseguita per altri 35 anni, e diventato sempre più consolidato punto di riferimento.

«Ci siamo impegnati al massimo, grazie anche alla mia spalla, insostituibile, cioè mia moglie Daniela, per servire tutti al meglio». Adesso, dopo tanti sacrifici e soddisfazioni, è arrivato però il momento di staccare. «Nostra figlia fa un altro lavoro e quindi non era possibile proseguire l’attività. Io sono in pensione da qualche mese e dopo tanti anni di duro lavoro ho capito che era il momento di smettere, anche complice qualche piccolo acciacco. Non è stato facile, ma ho compreso che era giusto così», ammette Galvani, che nel raccontare la sua lunga avventura, non riesce a trattenere le lacrime, l’emozione è troppo forte. «Ringraziamo tutti i clienti che ci hanno offerto amicizia e stima», ha scritto Galvani in un biglietto appeso alla vetrata del negozio nell’ultimo giorno di lavoro. «Ci hanno regalato sorrisi e soddisfazioni, compagnia, risate, passaparola, chiacchiere, caffè, parole di conforto e complimenti. Buona vita, sorrisi e gioia a tutti». Galvani ha trovato a chi affidare il locale. Il negozio, infatti verrà rilevato da Mattia Boselli, un giovane imprenditore di 25 anni, che prenderà in affitto gli spazi della bottega, per aprire una gastronomia.•. 

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