indagine Ispra e Coldiretti

Consumo di suolo, Verona tra le province venete più cementificate

di Camilla Madinelli
Daniele Salvagno
Daniele Salvagno
Daniele Salvagno
Daniele Salvagno

Verona tra le province del Veneto più cementificate, in una regione che per i suoi 217.744 ettari sottratti alla campagna è seconda in Italia per consumo di suolo dietro alla Lombardia e seguita dalla Campania. Inoltre, in un anno tra il 2019 e il 2020 sono spariti 682 ettari di verde.

 

È tutto nel nuovo rapporto Ispra sul «Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici», reso noto e commentato da Coldiretti. E non è solo la cementificazione a preoccupare gli agricoltori veronesi: allarma anche il rinnovato interesse per l’installazione del fotovoltaico a terra, sostiene Coldiretti Verona in una nota, che nella corsa virtuosa all’energia prodotta da fonti rinnovabili trova nell’accaparramento di terreno fertile una possibile forma di speculazione. Treviso guida la classifica delle province più sprecone in termini di superficie agricola (41.385 ettari), seguita da Verona (41.199) e Padova (39.914).

 

«La legislazione regionale ha rallentato la cementificazione sfrenata», sostiene il presidente di Coldiretti Veneto e Verona, Daniele Salvagno, «ma sul tema dell’insediamento di impianti fotovoltaici a terra è urgente l’approvazione di una legge che blocchi l’assalto alla diligenza dei terreni agricoli individuando le aree e i siti idonei agli impianti come zone marginali, capannoni dismessi, cave in disuso. Gli imprenditori agricoli», continua Salvagno, «si candidano a essere assoluti protagonisti del processo di transizione energetica, sviluppando la copertura dei tetti delle loro stalle e utilizzando piccole porzioni dei terreni agricoli di proprietà per realizzare mini-impianti agrovoltaici in connessione con l’attività principale agricola con l’obiettivo di ridurre gli ingenti costi energetici che gravano sulle imprese». 

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