La pecora Brogna
richiesta persino
dalla Norvegia

di Vittorio Zambaldo
L'esemplare di pecora Brogna dell'allevamento di Giuliano Menegazzi vincitrice tra le fattrici
L'esemplare di pecora Brogna dell'allevamento di Giuliano Menegazzi vincitrice tra le fattrici
L'esemplare di pecora Brogna dell'allevamento di Giuliano Menegazzi vincitrice tra le fattrici
L'esemplare di pecora Brogna dell'allevamento di Giuliano Menegazzi vincitrice tra le fattrici

Il tempo ha graziato la rassegna bovina dell’Antica fiera di Erbezzo al suo 110° compleanno, ma ha costretto a passare al coperto la giornata dedicata a «Tipicamente Lessinia», con il quarto concorso regionale per le pecore di razza Brogna e l’esibizione dei cani da pastore della Lessinia. È mancato il pubblico delle grandi occasioni, ma non sono mancati l’entusiasmo e la voglia di pensare a un futuro diverso, con sempre più attenzione alle piccole realtà che saranno la strada maestra della salvezza dell’agricoltura di montagna.

La Brogna è una delle quattro razze venete (con Alpagota, Foza e Lamon queste ultime due più tipicamente da carne, le altre a triplice attitudine da carne, latte e lana) a rischio estinzione. Grazie all’impegno di un manipolo di allevatori fortemente motivati, oggi la Brogna non è più classificata a rischio, ma «in fascia di pericolo»: la carne è sempre più apprezzata e, come ha rivelato Cristina Ferrarini, allevatrice di Ceredo che è anche maga della trasformazione della lana, è arrivata perfino dalla Norvegia una richiesta di acquisto di lana da tingere da parte di una signora che usa colori naturali e intende commercializzarla nel suo paese.

Davide Pasut, dottore Forestale di Pordenone e membro di un gruppo di studiosi che fanno riferimento a SoZooAlp, società per lo studio e la valorizzazione dei sistemi zootecnici alpini, ha illustrato brevemente l’interesse che accomuna quanti lavorano per la conservazione di una montagna ricca di espressioni produttive e culturali, oltre che di valori ambientali: «Questi animali hanno un ruolo fondamentale nella conservazione del paesaggio e sono il metodo più economico per farlo, sia che si guardi la montagna con l’occhio del turista, del naturalista o dell’allevatore».

Per sottolineare questo tutti gli allevatori di pecora Brogna avevano indossato una maglietta confezionata per l'occasione con un paesaggio di pascolo e la scritta: «Io sto con le pecore. Sheep… life for Alps», cioè le pecore sono vita per le Alpi.

Il veterinario Marcello Volani e Valerio Castagna, esperto di razza con qualifica regionale di giudice, hanno valutato i capi di pecora Brogna presenti al concorso nelle tre categorie: agnelli nati dopo il primo gennaio 2017, fattrici nate fino al 31 dicembre 2015 che abbiano partorito almeno una volta e montoni. Il loro giudizio sui capi presenti al concorso è stato lusinghiero: «Cresce ogni anno il valore morfologico dei capi e quest’anno abbiamo dovuto aggiungere dei premi accessori per alcuni soggetti che sarebbero stati primi a pari merito perché era davvero difficile scegliere il migliore», hanno detto.

Regina della rassegna, che per la prima volta ha avuto il riconoscimento regionale, è stata la fattrice presentata da Giuliano Menegazzi, di Erbezzo, un animale davvero docile e affettuoso. Al secondo posto l’esemplare portato da Leonello Spada di Valgatara di Marano di Valpolicella, seguito da quello di Lorenzo Erbisti di Roverè. Allo stesso Erbisti è andato invece il primo premio per la categoria agnelli, seguito dagli esemplari di Isabella Bortoli di Asiago e dello stesso Menegazzi. Per gli arieti il primo premio è stato riconosciuto all’azienda Spada di Valgatara , ancora con Erbisti e Bortoli al secondo e terzo posto. Grazie a questi risultati l’allevamento di Lorenzo Erbisti è risultato il migliore per somma di podi in tutte le categorie, mentre menzioni d'onore sono state riservate a Bortoli per gli agnelli, a Cristina Ferrarini per la categoria lana e a Rosella Pegoraro di Montecchia di Crosara per le sue fattrici, tre soggetti molto belli ma ancora troppo giovani per la giuria. I bambini hanno votato l’agnello più bello dell’allevamento di Menegazzi. A tutti gli allevatori presenti e ai vincitori sono andate campanelle e coccarde offerte dal Comune di Erbezzo, e buoni acquisto del Mangimificio Carcereri di Cerro.

La pasta al sugo di pecora Brogna e gli arrosticini preparati sul momento dai volontari della Pro loco hanno pienamente soddisfatto tutti i presenti che hanno potuto assistere anche alla tosatura di alcuni esemplari e alla presentazione di alcune razze di cani da pastore.

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