La storia

Lady Chef, la veronese che ha conquistato i palati e i cuori dei canadesi

di Fabiana Marcolini
Daniela Pasini ha 54 anni e 2 anni fa si è trasferita a Toronto. Ha iniziato cucinando a domicilio, ora è delegata per l’Ontario dell’Associazione cuochi italiani
Lady Chef Daniela Pasini, veronese e delegata per l’Ontario dell’Associazione Cuochi italiani in Canada
Lady Chef Daniela Pasini, veronese e delegata per l’Ontario dell’Associazione Cuochi italiani in Canada
Lady Chef Daniela Pasini, veronese e delegata per l’Ontario dell’Associazione Cuochi italiani in Canada
Lady Chef Daniela Pasini, veronese e delegata per l’Ontario dell’Associazione Cuochi italiani in Canada

Non è mai troppo tardi. Innamorata del Canada, Daniela Pasini ha 54 anni e dopo essere stata la prima volta in vacanza a Toronto nel 2008, due anni fa ha deciso di trasferirsi definitivamente in Nord America. Ed ora è Lady chef.

Ripartendo da zero, facendo la cuoca in case private, un passo dopo l’altro adesso è delegata per l’Ontario dell’associazione professionale cuochi italiani in Canada, ha scritto un libro di ricette per evitare che la nostra tradizione culinaria vada perduta e ogni fine settimana pubblica due ricette sul Corriere Canadese. E con l’avvicinarsi del Natale la ricetta della settimana è il Nadalin, l’antenato del pandoro che ha reso Verona famosa nel mondo. Il dolce creato per festeggiare l’incoronazione dei signori della città, i Della Scala.

«Ci innamorammo di questa città per la sua aria cosmopolita, in cui tutte le culture convivono in modo molto rispettoso e pacifico. Qui abbiamo trovato la libertà di poterci esprimere senza alcun pregiudizio. Una metropoli, che nonostante sia enorme (quarta città del Nord America) è ancora a misura d’uomo», esordisce. «Le faccio un esempio: abito in una casa singola e non ho recinzioni, porte blindate o grate alle finestre. Una città che offre grandissime opportunità a chiunque (e io ne sono un esempio) senza le problematiche caratteristiche delle metropoli».

Mamma e nonna con Verona sempre nel cuore

Mamma e nonna, ritiene sia un dovere non solo conservare le tradizioni ma tramandarle, perché ne resti traccia in futuro. «Io sono grata al Canada per le opportunità che mi ha offerto, ma altrettanto sono grata al mio Paese di origine che mi ha formato e mi ha permesso di essere la persona che sono. Perché la nostra vita, la vita di tutti, è un viaggio, e se non ci si vuol perdere nei meandri di questo nostro lungo cammino, bisogna sempre ricordare da dove siamo venuti».

Una vita piena, come le sue giornate che iniziano di buon’ora: «Al mattino mi dedico sia alla ricerca di ricette tradizionali sia a pensare di crearne di nuove. E qui inizia la parte più difficile del mio lavoro, ovvero la ricerca del prodotto italiano di qualità ma le distanze sono enormi e quindi il tempo a volte è veramente poco. Poi alla sera mi dedico al libro e alla stesura delle ricette per il giornale».

Fornelli e pennelli, le sue passioni

I fornelli sono la sua passione, quella che la rende una donna completa e felice della «nuova» vita ma c’è dell’altro.. «Oltre alla cucina, la mia passione è la pittura. Non sono una grande artista, ma è un lavoro che mi rilassa e mi permette nello stesso tempo di esprimere la mia creatività, e a volte pensando ad un quadro mi viene in mente un piatto o la presentazione di quel determinato piatto. Nella mia famiglia abbiamo questa vena artistica che ognuno esprime a modo suo, mio fratello Lorenzo lo fa con il legno, mia sorella Loretta con la stoffa, mia cugina Flavia attraverso la pittura e il disegno e mio cugino Alessio (la Siora Elvira) attraverso la cucina e la recitazione».

Attiva sui social, ha due profili su Facebook e Instagram non ci ha messo molto a portare una parte di veronesità in un Paese lontano, quel buon gusto che noi italiani abbiamo nel Dna e che consente di sentirci a casa un po’ ovunque o di portare ovunque un po’ di casa. Lo fa nel modo di apparecchiare la tavola, nella scelta dei piatti perché la cucina non è solo ingredienti e fornelli, è passione e gusto.

Il coraggio di cambiare vita

Lei in Canada vive bene perché «è estremamente vivibile, offre infinite opportunità a chiunque abbia qualcosa da esprimere e voglia di impegnarsi. Come tutte le grandi città anche Toronto ha bisogno di un costante ricambio di persone», aggiunge. «Recentemente abbiamo conosciuto una coppia di Cerea, arrivata qui un paio di mesi fa in un’età matura ma comunque hanno trovato un ottimo lavoro in una settimana. Certo ci vogliono sacrificio, umiltà e tanta determinazione».

Il coraggio di cambiare che spesso purtroppo non hanno le nuove generazioni però. «Il consiglio che mi permetto di suggerire ai più giovani è quello di muoversi subito. L’unico mio rammarico è quello di non averlo fatto prima. Dico loro di non spaventarsi alla prima difficoltà, perché queste fanno parte della crescita e questo paese li premierà, un paese dove esiste ancora la meritocrazia è un paese che si apre e ti apre tantissime opportunità».

Ambasciatrice delle ricette di Verona

Verona resta nel suo cuore, la foto di una delle vedute più belle della città, presa da Castel San Pietro campeggia in casa. E poi c’è il Nadalin. «L’ho scelto per far conoscere le tradizioni veronesi di cui vado fiera e orgogliosa. Anche perché qui l’immigrazione storica era prevalentemente dall’Italia meridionale, mentre le ricette del nord Italia, in particolare di Verona, sono poco conosciute. Per lo stesso motivo, tempo fa in un articolo ho presentato e raccontato la ricetta del risotto al tastasal, aggiungendo un tocco artistico». Lady chef in tavola.

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