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Reddito di cittadinanza, in tre anni a Verona dimezzate le domande: «Suddivise tra italiani e stranieri»

di Chiara Bazzanella
Meloni vuole cancellarlo. Il punto sulla situazione attuale nella nostra provincia
Un ufficio che si occupa delle pratiche relative al Reddito di cittadinanza
Un ufficio che si occupa delle pratiche relative al Reddito di cittadinanza
Un ufficio che si occupa delle pratiche relative al Reddito di cittadinanza
Un ufficio che si occupa delle pratiche relative al Reddito di cittadinanza

Quale sarà il destino del reddito di cittadinanza? La domanda è legittima, visto che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera per la fiducia, è tornata ribadire che, secondo la visione di Fratelli d’Italia la «povertà non si combatte con l’assistenzialismo». Il provvedimento avviato ad aprile del 2019 come contrasto a povertà, disuguaglianza ed esclusione sociale, sembra quindi destinato a essere rimpiazzato con altri tipi di aiuti, ancora non ben definiti.

Da agosto, intanto, il Veneto, insieme a poche altre regioni, ha eliminato la figura del navigator, ossia di colui che, inserito nei Centri per l’impiego, aveva il ruolo di facilitare l’incontro tra i beneficiari del programma di reddito di cittadinanza segnalati dall’Inps e i datori di lavoro, i servizi per il lavoro e i servizi di integrazione sociale. Il loro numero era del resto in netto calo, passato da circa 5 mila ai 950 attuali nello Stivale.

 

I numeri dei richiedenti e quello dei percettori

Stando ai dati pubblicati dall’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza dell’Inps, nei primi 8 mesi di quest’anno in Italia ci sono stati 1.479.809 nuclei percettori di almeno una mensilità di Reddito di Cittadinanza, con 3.386.231 persone coinvolte e un importo medio mensile erogato a livello nazionale di 582,04 euro. A Verona i nuclei familiari che, nello stesso periodo, hanno chiesto reddito o pensione di cittadinanza sono stati 6.933, pari allo 0,6 per cento del valore assoluto di richieste arrivate a livello nazionale, mentre i percettori, ossia chi ha effettivamente beneficiato dell’aiuto, ammontano a 5.520 per un totale di 10.117 persone complessive interessate. L’importo medio mensile è di 442.67, leggermente più alto per il reddito, pari a 487 euro, e ridotto a 266 per la pensione di cittadinanza.

Rispetto agli anni precedenti il numero dei nuclei richiedenti è progressivamente andato calando. Nel 2019, l’anno del debutto del provvedimento, sono infatti arrivate 13.194 richieste. Nel 2020 sono calate a 9.930, l’anno scorso si sono ulteriormente ridotte a 8.441, mentre tra gennaio e settembre di quest’anno il dato si è assestato sui 6.933. L’importo medio mensile, che oscilla anche in base al numero dei membri in famiglia, è rimasto invece piuttosto stabile, e in linea con quello Veneto che, quest’anno, è di circa 452 euro.

A livello nazionale i nuclei che hanno percepito il reddito di cittadinanza a settembre sono in buona parte composti di cittadini italiani, pari a 917.904, mentre gli extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno ammontano a 79.053, a cui si aggiunge un’altra fetta più piccola di cittadini europei.

 

Numeri calati negli anni

«La situazione è variegata a Verona. Ci sono molti italiani che chiedono il reddito, come pure stranieri che risiedono da tempo in Italia», conferma Monica Bombieri, responsabile del patronato Inas Cisl. «All’inizio tutti facevano domanda perché era una novità. Con la pandemia e l’aumento di persone in difficoltà si è registrato ancora un certo numero di persone e ora le domande sono in diminuzione anche perché c’è chi ha trovato lavoro. Noi indirizziamo ai centri formativi perché abbiano opportunità maggiori di impiego».

Dal centro per l’impiego di Verona, Veneto Lavoro, nonostante la perdita dei navigator, affievolitasi del resto negli anni passando da una ventina ai soli quattro di agosto, l’impegno per l’aiuto nella ricerca del lavoro è continuo. Circa una metà dei profili ritenuti idonei dall’Inps viene indirizzata ai Comuni per attività di inclusione sociale, gli altri invece arrivano appunto ai centri per l’impiego. Nel 2019 al centro per l’impiego scaligero sono state notificate 2.181 persone, nel 2020 erano 1.529 e nel 2021 invece 4.783. Nel 2022 sono invece finora state 2.476. Qualcuno potrebbe avere ricevuto più di una notifica, per esempio per la scadenza del primo reddito di cittadinanza, quindi il numero non corrisponde esattamente ai beneficiari.

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