Vincitrice di Masterchef

Tracy: Verona, il posto del cuore e il piatto preferito. «È stato divertente nascondere a tutti che avevo vinto!»

di Luca Mazzara
Tracy festeggia la vittoria di Masterchef
Tracy festeggia la vittoria di Masterchef
TRACY EBOIGBODIN

L’anima divisa a metà. Tra Italia e Nigeria, tra la città che l’ha accolta e quell’Africa dove ha vissuto tutta la sua infanzia. Un mix esplosivo di culture che si riflette nella sua cucina, capace di strabiliare anche i giudici di Masterchef e di consegnare a Tracy Eboigbodin il titolo di miglior cuoca amatoriale del Paese. La ventottenne residente a Vallese ha vinto infatti il talent show in cui ha brillato anche l’altra veronese Lia Valetti, quarta.

 

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Tracy, da dove parte la tua storia con Verona?

Sono arrivata dalla Nigeria nel 2006 a 14 anni, prima siamo stati ad Albaredo, quindi a Mezzane e Montorio passando anche per il centro città, poi mi sono trasferita a Vallese dove vivo con il mio compagno Samuele. Sono andata a scuola a San Bonifacio al liceo Guarino, poi avrei voluto continuare gli studi ma c’erano esigenze diverse e avevo voglia di essere indipendente.

Dove hai lavorato?

Già alle superiori davo una mano in un bar vicino a casa, dopo il diploma ho iniziato con le stagioni da cameriera a Bardolino. Ho fatto anche la gelataia in via Cappello e ho lavorato in una pasticceria prima di andare nell’hotel dove sono stata per otto anni come cameriera.

Come inizia la tua passione per la cucina?

In Africa le ragazze iniziano a cucinare fin da piccola, e io sono stata sempre curiosa. Da cameriera chiedevo in cucina com’erano fatti i piatti che portavo ai tavoli, volevo sapere tutto. Ma anche quando vado al ristorante mi informo su preparazioni e ingredienti, e annuso ogni cosa mi passi davanti.

E il tuo rapporto con il mangiare invece?

Amo tantissimo mangiare, soprattutto i carboidrati, la pasta e il riso non possono mancare nella mia dispensa. E a Verona sono caduta bene direi, visto che qui si preparano risotti fantastici, li mangio anche d’estate quando si muore dal caldo.

Sei stata anche a Telearena come ragazza immagine...

Era il 2015 o 2016 credo, ho fatto anche dei corsi di moda e alcune sfilate, soprattutto per abiti da sposa. Non l’ho mai presa troppo sul serio, ma mi divertivo parecchio.

Hai reso orgogliosa tutta la provincia veronese e in modo particolare il paese dove abiti, Vallese: sei già uscita tra la gente dopo la vittoria?

Non ancora, conto di farlo nei prossimi giorni. Qui è un paese piccolo, si conoscono un po’ tutti e non vedo l’ora di incontrare le persone. Non è stato poi complicato tenere nascosto a tutti che avevo vinto, anzi mi sono divertita. Ecco forse è stato più difficile per il mio compagno Samuele, era l’unico che lo sapeva.

Com’è il rapporto con la tua famiglia?

Siamo molto uniti, quando i miei genitori si sono separati sono rimasta con mamma, ho anche due fratelli di cui uno è nato proprio qui a Verona, ora loro vivono a Quinto e sono anche zia.

Ti senti più nigeriana o più veronese?

Ho l’anima divisa a metà, l’italiano è la mia lingua e ormai ho imparato anche il dialetto. La mia cucina è un mix di culture e non poteva essere altrimenti, io sono un mix di culture e sono orgogliosa di esserlo. Tra l’altro Verona mi ha accolta benissimo e non ho mai avuto alcun problema di integrazione, anzi. Qui ho trovato pure una seconda famiglia, quella del mio compagno.

Il posto del cuore a Verona?

Castel San Pietro, non ho dubbi: quella vista della città è meravigliosa, da togliere il fiato. E poi Borghetto, lì mi ha portata il mio ragazzo 11 anni fa e direi che ha funzionato visto che siamo ancora insieme.

A breve uscirà il tuo libro di ricette, Soul Kitchen e parteciperai al corso di alta cucina di Alma, poi cosa farà Tracy?

Sono pronta ad affrontare ogni cosa, non mi pongo limiti. Sogno di aprire qualcosa di mio, un locale etnic chic, un ristorante gourmet magari in casa con i sapori della mia terra d’origine. 

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